SOLIDARIETÀ SENZA CONFINI

By Rosario Trefiletti
Pubblicato il 31 Marzo 2021

Mai come oggi di fronte alla drammatica crisi sanitaria che attraversa il nostro Paese e il mondo intero la messa in campo di comportamenti solidali è diventata così rilevante e importante. Una sorta di imperativo categorico di Kantiana memoria, al fine di rispondere e corrispondere al necessario contrasto e superamento delle grandi capacità del virus. Una pandemia che ci ha colpiti e che ha prodotto dolore, sofferenze e morti. Oltre alle inevitabili ricadute economiche devastanti che tutto ciò ha prodotto e sta producendo, si sono avute conseguenze debilitanti e sanitarie. Si tratta, quindi, di intervenire in maniera compatta e determinata su ciò che quasi miracolosamente è avvenuto con la scoperta del vaccino anti Covid. Parliamo di una delle più grandi campagne di vaccinazione di massa che i vari Paesi stanno approntando. Infatti nello stesso modo in cui la ricerca scientifica ha saputo rispondere, così presto e bene alle nostre esigenze, così noi dovremo fare per rispondere alle necessità individuali delle persone tutte.

Il Papa sottolinea incessantemente come sia cosa buona e giusta ricordarsi degli ultimi, dei poveri che oggi abitano nei Paesi sottosviluppati o ai margini di ogni sviluppo economico e quindi non in possesso di risorse sufficienti per le loro necessità. Occorre, dunque, mettere in campo una grande solidarietà cercando in tutti i modi di raggiungere al più presto l’obiettivo della vaccinazione di massa. Penso soprattutto a una facilitazione per agli anziani che devono prenotarsi nei centri sanitari e sulle piattaforme online. E anche alle persone sole o con disabilità, insomma a tutte le varie assistenze necessarie perché tutto si svolga al meglio. L’appello di sostegno solidale va rivolto a tutti: singoli cittadini, volontariato, associazioni benemerite del terzo settore e a quanti vivono a stretto contatto con i cittadini alle prese con disagi.

Ma la solidarietà deve sapersi dispiegare anche per la questione ancor più delicata relativa all’acquisizione del vaccino per tutti, dicasi tutti, i Paesi del mondo. Non può essere oggetto di discriminazione tra paesi ricchi e paesi poveri. Ancora peggio, poi, se all’interno di quelli poveri ad essere privilegiati sono le famiglie più potenti… Le più importanti associazioni internazionali, come ad esempio Oxfam o Amnesty International, hanno evidenziato come ben 67 Paesi poveri possono vaccinare solo una persona su dieci. Una situazione che rischia di diventare preoccupante, non solo in Africa, Sudamerica e Asia, ma anche in Europa. Mentre il 13-14% della popolazione mondiale vede la luce alla fine del tunnel, l’altro 86% rischia di restare a lungo al buio…

Ecco, allora, che bisogna muoversi rapidamente per mettere in sicurezza il mondo devolvendo importanti risorse. Non si possono lasciare angoli del pianeta che, in presenza di non vaccinati, possono diventare o diventare nuovamente centri di focolai virali. In questo caso la solidarietà diventa anche la concreta identificazione di una verità molto evidente: difendi e aiuta anche gli altri se vuoi nella prospettiva difendere e aiutare te stesso.

Comments are closed.