Emanuela Aureli imitatrice e attrice. Esordisce nel 1992 nel programma La Corrida di Corrado, partecipa poi a Stasera mi butto… e tre, I cervelloni, Aria fresca. La sua voce e la sua gestualità sono gli strumenti con cui è riuscita ad avere successo nel mondo dello spettacolo e in particolare dell’imitazione e della caratterizzazione. Dal 97 al 99 prende parte a Domenica in, nel 2004 partecipa alla fiction tv Carabinieri 3. Dal 1999 al 2006 è una delle protagoniste di Buona Domenica. Tra le trasmissioni a cui ha partecipato ci sono, anche Lo fate voi, Donna Domenica, 610, Sanremo estate, Caccia al lupo, Menopause, The Musical, Il cantante mascherato e Tale quale show in qualità di coach.
Tu sei un’imitatrice di successo. Quali sono i personaggi ai quali sei maggiormente legata?
Sono legata a tutti i miei personaggi: Milly Carlucci, Al Bano, Ricchi e Poveri, Fiorella Mannoia, Mara Venier…
Cosa hai in programma per il futuro?
Bisogna adattarsi alle nuove disposizioni dovute al Coronavirus, spero al più presto di riprendere gli spettacoli tra la gente, sto studiando nuovi personaggi da Conte, alla Meloni, a Giordano. Questo mi stimola a fare cose nuove. Inoltre, mi sto dedicando molto alla pittura che è il mio primo grande amore, vorrei portare avanti anche questa mia passione.
Sei sposata, quanto è importante per te la famiglia?
La famiglia è il mio faro, il mio equilibrio, il punto di arrivo e il punto di partenza. Mio marito è una persona eccezionale che mi dà forza e mi sta molto vicino, mi dà nuove idee, la linfa giusta.
Sei madre di uno splendido bambino. Come ti ha cambiata?
Mi ha cambiata tanto perché l’ho avuto tardi, devo dire che bisogna avere tanta pazienza. Sono una madre rigida, tedesca per certi aspetti, tante volte urlo per farmi sentire invece non bisogna imporsi con le urla, bisognerebbe essere dolci per educare con l’esempio. La vita ti massacra, arrivi a casa a tarda sera, sei stanca, non ce la fai più. Molto spesso, allora, piuttosto che essere dolce sono un po’ troppo rigida. Invece dovrei essere più calma perché lui è un amore, un bambino eccezionale e vivace come tutti i bambini. Loro non ci chiedono niente, vogliono solo essere amati. I capricci li comprendo poco, devo migliorare in questo.
Cosa rappresenta per te la fede?
Senza la fede non si può vivere, vivere nella luce o vivere nelle tenebre fa la differenza, a me piace vivere nella luce di Dio. Lui ha segnato la mia vita, avere Dio nel cuore ti dà una forza in più, ti fortifica ti dà un’anima più risoluta, più propensa alla positività per vivere nella gioia. Al mattino seguo la messa del papa, ciò mi fa iniziare in modo diverso la mia giornata e poi ho dei momenti che dedico alla preghiera.
Ci sono stati dei momenti difficili nella tua vita che hai superato attraverso la preghiera?
Il momento più difficile è stata la malattia di mio padre, l’ho vissuta cercando di stringere i denti per andare avanti, credere in Dio è l’unico appiglio che hai, ti dà la forza di combattere e di superare certi momenti di dolore e disperazione, soprattutto quando nella vita improvvisamente, come è capitato a me, ti arriva la sentenza che tuo padre ha un tumore alla prostata e ti crolla il mondo addosso.
Sei legata alla figura di madre Speranza di Gesù, beatificata da papa Francesco nel 2014. Cosa rappresenta nella tua vita?
Ho conosciuto madre Speranza perché i miei genitori si sposarono al santuario di Collevanza e spesso andavamo ad ascoltare la messa lì. Nella mia vita ho due santi ai quali sono maggiormente legata: san Pio da Pietrelcina e madre Speranza. Lei, in particolare, ha riempito il mio cuore di conforto e speranza nei momenti difficili della mia vita. Antonella Romano