IL CUORE NELLO ZAINO

INIZIATIVA PER I PIÙ DEBOLI
By Marta Rossi
Pubblicato il 30 Novembre 2014

VERRANNO FORNITI GRATUITAMENTE I FARMACI UTILIZZATI DAL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE DI UNITALSI PER LE BORSE DI PRIMO SOCCORSO IMPIEGATI IN TUTTI I PELLEGRINAGGI PER LE PERSONE MALATE E DISABILI. SONO OLTRE 50MILA LE PERSONE IN ITALIA CHE NON POSSONO PERMETTERSI I MEDICINALI NECESSARI PER LE CURE La crisi non allenta la morsa e anzi, la stringe attorno alle tante fragilità presenti nel nostro paese. Sono infatti oltre 50mila le persone disabili malate in Italia che non possono permettersi di acquistare i medicinali necessari per le cure poiché, dal 2013, hanno perso forza economica tale da non poter comprare nemmeno i farmaci prescritti (al nord e al centro Italia sono oltre 33 mila i malati e i disabili vittime della povertà sanitaria, mentre sono 17 mila al sud e nelle isole). I dati sono emersi durante la presentazione dell’iniziativa Il cuore nello zaino, promossa da Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali) e dalla fondazione Banco farmaceutico onlus. Grazie a questo accordo verranno forniti gratuitamente i farmaci utilizzati dal servizio sanitario nazionale di Unitalsi per gli zaini di primo soccorso impiegati in tutti i pellegrinaggi per le persone malate e disabili. L’iniziativa si svilupperà con altri due progetti per il 2015 con Il treno della speranza, che prevede la fornitura di medicinali da parte del Banco farmaceutico a tutti i treni Unitalsi che partono per i pellegrinaggi e Insieme nelle periferie del mondo grazie alla quale anche le case di accoglienza per persone disabili e malate di Unitalsi, presenti in tutta Italia, potranno ricevere dal Banco farmaceutico medicinali e materiale sanitario.

L’incremento di malati disabili che non possono permettersi di acquistare medicinali è aumentato del 33% rispetto ai due anni precedenti, con un +22% al centro-nord e un +11% al sud e nelle isole. Sono numeri che ritraggono una situazione disastrosa, visto che nel nostro paese l’8% delle famiglie ha in casa un disabile e che su circa 4 milioni di persone con handicap oltre il 48% vive da solo senza il sostegno dei parenti e che l’assistenza domiciliare è ormai sotto le dieci ore a settimana. Secondo quanto raccolto da Unitalsi, i farmaci più richiesti sono quelli per le malattie del sistema cardiovascolare (24%), quelle del tessuto connettivo (17%), quelle neurologiche (13%), quelle endocrine metaboliche (9%) e quelle psichiatriche con il 9%. L’età dei disabili e dei malati che hanno bisogno dei medicinali sono per il 20% oltre gli 80 anni, il 27% tra i 70 e i 79 anni, il 14% tra i 55 e i 64 anni, il 7,5% tra i 35 e i 44 anni e il 2% tra i 15 e i 24 anni. Tra questi il 33% sono maschi e il 67% femmine (il campione per l’analisi del fenomeno è di 50 mila persone che nel 2013 ha preso parte ai pellegrinaggi Unitalsi o che sono entrati in contatto con l’associazione). Su tutto questo pesa come un macigno la sforbiciata del governo ai contributi per i disabili: dal miliardo del 2004, siamo passati ai 250 milioni di quest’anno.

“Una collaborazione preziosa che ha come obiettivo quello di assistere con sempre maggiore efficacia le persone disabili e malate – spiega Federico Baiocco, responsabile nazionale dei medici dell’Unitalsi – che sempre più sono vittime della povertà, in particolare quella sanitaria. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo le categorie sociali che più ne risentono sono quelle più fragili e per questo abbiamo deciso di realizzare con il Banco farmaceutico una rete solidale per dare più risposte alle tante richieste di sostegno che intercettiamo sia nei pellegrinaggi che nel nostro lavoro quotidiano”.

“Papa Francesco – dichiara Salvatore Pagliuca, presidente nazionale dell’Unitalsi – ci ha invitati ad andare nelle periferie esistenziali della nostra società e oggi quella della povertà sanitaria è una nuova frontiera che apre scenari preoccupanti soprattutto per le tante troppe persone disabili che vivono da sole senza nessun sostegno nel nostro paese. Con il Banco farmaceutico parte oggi una collaborazione che sono convinto ci porterà lontano e che ci permetterà di donare una speranza a chi l’ha persa”.  “Banco farmaceutico – aggiunge Paolo Gradnik, presidente della fondazione Banco farmaceutico onlus – ha accettato la sfida dell’Unitalsi perché siamo convinti che per contrastare la crisi e le povertà da essa scaturite occorra fare rete. I dati che abbiamo presentato oggi ci dicono che anche le categorie sociali che dovrebbero essere più protette cominciano a trovarsi in difficoltà. Un campanello di allarme che deve fare raddoppiare i nostri sforzi per fare in modo che in Italia si allarghi sempre di più la rete di solidarietà che sta sostenendo in silenzio un paese in grandi difficoltà”.

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