CONTRACCOLPI DEL VIRUS

By Nicola Guiso
Pubblicato il 2 Giugno 2020

Le più documentate previsioni segnalano che la pandemia del Covid-19 sta determinando in tutto il mondo un impatto nelle strutture produttive e finanziarie e nell’occupazione maggiore di quello delle altre grandi pandemie del passato. L’Euro-zona, per esempio, vedrà il Prodotto interno lordo (cioè il valore globale dei beni e servizi prodotti in un anno nel territorio nazionale) ridursi del 7,5 per cento, con l’Italia che avrà una caduta del Pil di -9,1%, la Spagna di -8/2 %, la Francia di -7,2%, la Germania di -7%. La risposta del nostro governo è stata il decreto-legge della sera del 13 maggio, e che il Parlamento dovrà ratificare entro la metà di luglio. È dotato di 55 miliardi (delle nostre finanze e di quelle dell’Unione Europea), destinati, per il 25 per cento, alla Cassa integrazione e ai lavoratori autonomi; il 20 per cento alle imprese; il 10 per cento agli enti locali; il 10 per cento alla Sanità; quasi il 10 per cento al turismo e al commercio; e le quote restanti ad agevolazioni fiscali e a erogazioni a categorie diverse, come colf e badanti. Il decreto identifica i danneggiati (per esempio, gli addetti al turismo), le quantità di risorse stanziate e i modi per risarcirli.

È imponente per dimensione: 495 pagine e 256 articoli, con richiami ad una massa di atti disparati (dal 23 febbraio il governo ne ha prodotti 11) che di fatto – per il professor Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale – il Parlamento “non è messo nelle condizioni di poter vagliare”. Pertanto le decisioni di spesa “rimangono sotto l’occhio (si spera vigile) della ragioneria generale dello stato”. Nell’augurarsi che il Parlamento riesca a migliorare il testo, Cassese osserva che comunque il governo avrebbe dovuto percorrere anziché la via del “risarcimento (quella del ‘dare’ che confina con l’assistenzialismo)” la via di accrescere gli investimenti pubblici, semplificando le vecchie procedure bloccanti, sgravando i vincoli pure fiscali anche agli investimenti privati. “In modo da dare un impulso all’economia in generale, con ricadute in tutti i settori”.

La complessità e la delicatezza della situazione è risultata evidente anche nelle parole del presidente Conte ai presidenti delle regioni nella riunione del 15 maggio, dedicata ai criteri che regolano, sia pure con contestazioni (la regione Campania) e dubbi la ripresa delle attività produttive dal 18: “È una fase delicata e non possiamo sbagliare. Potete procedere alla riapertura con vostri protocolli, ma dovete assumervi la responsabilità che sarà una ripresa in sicurezza”. Parole che i governatori attendevano, soprattutto al fine di dare ampi tagli, per esempio, ai “distanziamenti” in ristoranti, spiagge, bar e altri luoghi pubblici proposti, sicuramente molte volte in modi e forme cervellotiche, dai vari organi tecnici chiamati a supporto del governo. Resta da dire che le questioni scientifiche, istituzionali e socio-economiche innescate dalla pandemia incideranno sicuramente sulle vicende politiche di rilievo dopo l’estate. In particolare elezioni regionali (che si terranno in Veneto, Campania, Toscana, Liguria, Marche, Puglia, Valle d’Aosta) e amministrative in 772 comuni, dei quali 110 con popolazione superiore ai 15 mila abitanti.

Tali questioni hanno infatti già reso evidenti tensioni sia all’interno della maggioranza – in particolare tra Renzi e le altre componenti – sia nell’opposizione, in particolare tra FI, da una parte, e Lega e Fratelli d’Italia. Inoltre tensioni sono presenti anche all’interno della Lega e dei 5Stelle.

Mi sembra giusto concludere la nota accennando a un fatto di grande eco, quale è stato il ritorno in Italia della ragazza Silvia Romano, prigioniera per 18 mesi dei terroristi islamici somali, nel corso dei quali si sarebbe convertita all’islamismo. L’esibizione di questo fatto al suo rientro in Italia ha suscitato aspre polemiche. In particolare sui veri motivi della conversione, e sul possibile uso da parte dei terroristi (che hanno il massacro di cristiani ai primi posti del loro impegno di lotta) dei riscatti loro pagati. Mi auguro non vi sia chi tenti di fare della ragazza un personaggio d’attrazione in programmi televisivi per palati facili.

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