RINASCERE A VITA NUOVA

By redazione Eco
Pubblicato il 2 Aprile 2023

Cari lettori e care lettrici, l’ultimo proposito scritto da san Gabriele dell’Ad-dolorata e pubblicato dal suo direttore spirituale, il numero 40 recita, così: “Mi asterrò da qualunque difetto volontario; e se per disgrazia ne commettessi alcuno non mi perderò d’animo, ma pentitomene ripiglierò animosamente il cammino”. Ancora una volta dobbiamo riconoscere la sapienza del giovane santo passionista, il quale, in poche righe, dà a sé stesso e per fortuna anche a noi che abbiamo ricevuto il dono di conoscerli, suggerimenti preziosi per la vita spirituale e per un’autentica maturazione umana.

Anzitutto il proposito di astenersi volontariamente da qualunque difetto! San Gabriele ci ricorda l’importanza del lavoro interiore, che nessuno può fare al nostro posto e che presuppone un attento ascolto di quanto ci passa nel cuore e delle azioni che compiamo per riconoscere i difetti, cioè comportamenti che non sono di beneficio né all’uomo e tanto meno al cristiano. A volte questi difetti possono essere piccoli e nascosti, altre volte più evidenti. San Gabriele decide di volersi correggere da qualunque difetto volontario, cioè causato dalla sua volontà. Senza cadere in atteggiamenti di inutile e superbo perfezionismo, qui ci viene detto che il capolavoro di una vita ha bisogno di attenzione per essere custodito e difeso da agenti patogeni. Ci sono difetti macroscopici che a volte sono anche peccati, per i quali è indiscutibile l’opportunità di porvi rimedio: il furto, la bestemmia, l’odio, per esempio, non hanno bisogno di tante parole per dimostrare quanto siano tossici e dannosi per la vita personale e per la propria anima. Ma un dipinto di valore non ha solo i colori forti, ma ha anche le sfumature, i contorni, la prospettiva, tutti elementi necessari perché l’opera sia compiuta. E così sono i piccoli difetti ai quali, a volte, poniamo poca attenzione.

Come è bello incontrare persone che hanno affinato il garbo nel parlare, la tenerezza nelle relazioni, la limpidezza dello sguardo, la generosità nel dono… che grazia incontrare persone che non si sentono il centro del mondo, che non hanno un io ipertrofico, come si dice ma che hanno la misura di sé e lasciano spazio agli altri, che fanno del rispetto di cose e persone, uno stile di vita.

C’è poi una seconda parte del proposito di san Gabriele che potremmo riassumere in una parola: ricominciare! Egli sa bene che, nonostante tutta la buona volontà, il percorso che dovrà compiere avrà le sue cadute e nonostante il desiderio di lottare contro ogni difetto e peccato, avrà bisogno della misericordia di Dio e dei fratelli per ricominciare con fiducia il cammino. La logica pasquale non appartiene a un tempo liturgico ma alla vita intera: difetto o peccato che sia, è una morte che ha bisogno di essere redenta e vinta dall’amore vero, quello che impariamo ai piedi della croce di Cristo, icona davanti alla quale si volge l’adorazione perpetua di ogni religioso passionista.

Amici carissimi, non perdiamoci d’animo: sperimentare le nostre fragilità ci fa bene perché feriscono l’orgoglio e sostengono la vera umiltà, quella che ci pone nella situazione giusta per sperimentare il bisogno di salvezza, di un amore più grande, di un amore che non è risposta a meriti acquisiti ma dono senza condizione.

Correggere i nostri difetti è un regalo che facciamo a noi stessi, perché giorno dopo giorno, levando quanto non è dignitoso per la bellezza di una creatura che porta in sé l’immagine stessa di Dio, è possibile sperimentare la gioia di essere veramente liberi e pienamente uomini!

Buon cammino, pronti a ricominciare ogni volta che sarà necessario!

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