CONVIVENTI E COMUNIONE
Siamo due fidanzati credenti e praticanti, ma abbiamo deciso da qualche mese di andare a convivere a causa di una situazione finanziaria molto precaria e di mezzi di sostentamento non eccellenti. Ci chiediamo e le chiediamo perché i conviventi non possono ricevere la comunione? Grazie di cuore.
Conviventi per necessità Il fedele sa che l’eucarestia non è un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli. Ne consegue che è bene, vista la fragilità e la criticità di molti fedeli, accostarsi spesso a questo grande sacramento, eccetto se c’è l’impedimento del disordine morale che ci vieta di riceverlo con dignità e con le dovute disposizioni. Due fedeli battezzati possono dire che abbiano le dovute disposizioni per accostarsi al sacramento dell’altare? Anche se sono osservanti di tutti i comandamenti, stanno vivendo il loro amore in modo alternativo a quello insegnato e richiesto da Dio e dal Vangelo. Per due fedeli battezzati amare non è solo vivere insieme nella stessa casa e aiutarsi per tutta la vita, ma è assumersi la responsabilità della salvezza della persona amata. Questo è un impegno superiore alle forze umane e non è possibile realizzarlo senza l’aiuto di Dio, che solo ha il potere di salvare. Nella formula del matrimonio al “prometto” è stata aggiunta la frase “con l’aiuto di Cristo”, il che sta a significare che l’amore del coniuge cristiano non è solo un amore che aiuta, ma è un amore salvifico come quello di Cristo per noi. Tutto ciò è possibile solo se l’amore umano è arricchito dalla grazia di Cristo e dall’amore salvifico di Dio: tutto ciò viene comunicato ai coniugi cristiani dal sacramento. Essere consapevoli di questo dono e rifiutarsi di riceverlo è rendersi responsabili del rifiuto e quindi rendersi colpevoli davanti alla Chiesa, per questo non è lecito ricevere l’eucarestia.