L’ITALIA AGLI ESAMI DI RIPARAZIONE

By Fabrizio Cerri
Pubblicato il 30 Settembre 2017

L’Italia di Ventura, come succedeva un tempo agli scolari impreparati, è stata rimandata a ottobre. La secca sconfitta di Madrid non solo ha pregiudicato, speriamo solo in parte, il cammino della Nazionale verso il Mondiale di Russia 2018, ma per come è maturata ha anche lasciato evidenti segni di involuzione, di approssimazione, di indecifrabilità tecnico-tattica della rappresentativa che dovrebbe essere l’espressione più evidente, più luminosa, del football italiano. Lo 0-3 del Santiago Bernabeu è, a nostro modo di vedere, il risultato di una condizione generale del nostro calcio, i cui vertici (federali e delle singole società, nessuno potendosi sentire esentato dalle critiche e dalle responsabilità gestionali complessive) sembrano pensare al proprio più o meno grande orticello, piuttosto che ai problemi generali, presenti e a venire, del sistema calcio globalmente inteso: vivai, stadi, pubblico, fair play finanziario e quant’altro.

Come era facilmente immaginabile, lo 0-3 di Madrid ha fatto piovere su Gian Piero Ventura una grandinata di critiche soprattutto sui social: opinabili, come tutti i pareri soprattutto in materia di calcio, ma in alcuni casi anche documentati e con ricordi storici: questo signore, ha scritto pessimisticamente un follower, con le sue decisioni cervellotiche, “rischia” di entrare nella storia come il secondo CT, dopo Foni nel 1958, che impedirà all’Italia di qualificarsi ai mondiali!

L’obiettivo della Nazionale resta naturalmente la partecipazione alla fase finale del campionato del mondo: per conseguirlo, restano intanto le due ultime gare di qualificazione, il 6 e il 9 ottobre (rispettivamente a Torino contro la Macedonia e a Tirana contro l’Albania allenata ora da Christian Panucci), superate indenni le quali si dovrà poi vincere la gara di spareggio prevista per le seconde squadre classificate nei nove gironi di qualificazione e in programma per il 9/10 novembre (andata) e il 13/14 novembre (ritorno). Ricordiamo che al Mondiale vanno 14 rappresentative europee: la Russia (che è Paese ospitante); le 9 vincenti dei 9 gruppi e le 4 vincenti dei playoff (tra le 8 migliori seconde dei gruppi). La classifica delle seconde si fa in base ai punti della cosiddetta “classifica avulsa” contro prima, terza, quarta e quinta, tagliando i risultati contro l’ultima di ogni gruppo.

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