IL GRANDE MISTERO DELLA VITA FUTURA

By Carlo Baldini
Pubblicato il 10 Maggio 2016

Sono credente e praticante ma ho molti dubbi. Esempio: come si fa a condannare definitivamente una persona che non sa perché è chiamata a esistere, se Dio c’è o non c’è, e non ha idea di cosa possa rimanere da un corpo rimasto senza vita? Mi faccia luce, padre. Grazie.                                           Adele (Ascoli Piceno)

Dietro al dogma della “dannazione eterna” è presente un grande mistero, che è una delle possibilità della vita futura, in quanto nella nostra esistenza possiamo compiere atti definitivi sia nel bene che nel male. Inoltre dietro a questo grande mistero si cela il problema della nostra libertà.

Dio ci ha creati liberi ed è rispettoso della nostra libertà. Questo fa sì che Dio non ci costringe a alcuna cosa, neanche a scegliere la salvezza o la dannazione. Egli ci offre la salvezza e la vita di comunione con lui, ma noi possiamo liberamente rifiutare. Perché, tuttavia, vi sia condanna definitiva è necessario un radicale, lucido, consapevole, libero rifiuto della verità e del bene, cosa che la persona può fare solo dietro un’adeguata rivelazione, che avverrà al momento della nostra morte.

Ne consegue che l’ipotesi della condanna definitiva ed eterna non riguarda la sfera terrena dove si è pieni di dubbi e problemi. Tuttavia il giudizio non spetta a noi ma a Dio che conosce a fondo le menti e i cuori di tutti e che vuole che tutti gli uomini siano salvi, impegnandosi perché l’inferno sia il più vuoto possibile. La misericordia di Dio apra il nostro cuore alla fiducia e alla speranza. Evitare la dannazione definitiva non è difficile, basta vivere nella giustizia e nell’amore e aprirsi alla conoscenza della verità, della bontà e della carità di Dio e credere che Dio vuole sempre e solo il nostro bene.

baldinic@hotmail.com

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