COME VIVERE IL FIDANZAMENTO?
Sono un giovane cristiano praticante da poco fidanzato di una bella ragazza: vorrei qualche consiglio per vivere cristianamente il fidanzamento. Perché la Chiesa non ammette i rapporti prematrimoniali?
Un giovane lettore
Il consiglio per un cristiano impegnato è quello di vivere il fidanzamento da cristiano, cercare, cioè, di orientare il desiderio d’amare verso mete più impegnative come sono quelle proposte da Cristo. Il desiderio di amare e di essere amato è la più bella realtà che l’uomo porta dentro di sé, ma esso esige che sia orientato verso la pienezza di realizzazione che è data dalla dimensione fisica e da quella spirituale.
Il fidanzamento è un periodo meraviglioso e unico nella vita di una coppia, un tempo che serve alla scoperta di sé, un momento di verifica, che prepara alla scelta totale, definitiva ed esclusiva del matrimonio. Poiché non è giusto sposarsi per caso o perché lo fanno tutti, occorre che un cristiano sappia sfruttare il tempo del fidanzamento come un periodo nel quale scopra la propria vocazione al matrimonio insieme alla persona che in quanto tale va rispettata nella sua dignità di figlio di Dio e aiutata in questo cammino di discernimento.
È importante nel fidanzamento avere chiara la meta e saper camminare insieme verso di essa. In questo cammino di crescita insieme per un cristiano è di fondamentale importanza la corretta gestione della sessualità. Essa è un dono che Dio offre all’uomo e alla donna finalizzandola all’incontro e all’unione tra due persone che si donano totalmente, senza più segreti, e formano “una sola carne”, cioè un’unione indissolubile e profondissima.
Per questo l’unione intima di due persone deve tradursi in un atto di amore che si pone nell’ottica del dono reciproco di sé e non invece nell’uso e consumo dell’altro per il proprio piacere. L’altro non è un oggetto che può essere rinchiuso dentro il mio mondo di soddisfazioni personali.
L’atto sessuale è per la coppia un gesto di massima unione e intimità: per questo deve essere compiuto da due persone capaci di prendersi totalmente e reciprocamente a carico l’uno dell’altro. Questa totalità di dono può avvenire solo nel matrimonio legalmente riconosciuto dalla società e dalla chiesa per i cristiani.