Giochi, ma non per gioco

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By Fabrizio Cerri
Pubblicato il 3 Gennaio 2017

Olimpiadi e Universiadi, campionati mondiali e campionati “regionali” (dell’Europa, dell’Asia, dell’Africa, del Sudamerica), giochi del Mediterraneo e giochi della Gioventù, Paralimpiadi e giochi mondiali dei nomadi, campionati militari e Special Olympics… Come non bastassero gli appuntamenti più o meno agonistici e di massa già previsti e da tempo calendarizzati per gli sport di punta (calcio, ciclismo, atletica, pallacanestro, pallavolo, sport invernali e via enumerando), ci sono ora anche i giochi mondiali, proprio così: Giochi Mondiali, tout court. Con l’avallo, va da sé, del Comitato olimpico internazionale. Si tratta di una manifestazione sportiva nata ufficialmente nel 1981a Santa Clara e che comprende gli sport non inclusi nel programma olimpico e che vengono impropriamente e sbrigativamente bollati come sport minori o Olimpiadi di serie B. Sport, c’è da aggiungere, che non di rado hanno acquisito il prestigioso status olimpico proprio in seguito ad un loro primo inserimento nel contesto dei Giochi Mondiali. Come è successo, per esempio, al trampolino elastico, una disciplina della ginnastica (Ginnastica Artistica maschile, Ginnastica Artistica femminile, Ginnastica Ritmica, Trampolino Elastico, Ginnastica Aerobica e Ginnastica per Tutti: queste le specialità, e le medaglie in palio!…) riconosciuta sport olimpico dal C.I.O. nel 1998.

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