Il santuario è un luogo di culto diverso dagli altri. Può essere più bello o meno bello, più grande o meno grande. Non importa. La sua peculiarità consiste nell’accogliere persone di diversa provenienza. In questo numero visitiamo un santuario molto lontano dall’Italia, precisamente nelle Filippine. Mi ha affascinato il titolo che porta: Nostra Signora della Pace e del Buon Viaggio. Con i tempi che corrono, tutti ne abbiamo bisogno. Si trova ad Antipolo, una città distante circa 30 Km dalla capitale Manila. Per l’importanza che riveste è anche cattedrale e sede dell’omonima diocesi, nonché santuario nazionale.
Mi introduco con una curiosità interessante. Il nome della città “Antipolo” deriva da Tipolo, una pianta molto diffusa in quell’area geografica. Viene chiamata anche “albero del pane”, perché il ricettacolo carnoso dei frutti, ricco di amido, può sostituire il pane presso le popolazioni locali. Ho voluto dedicare due parole a questo tipico soggetto botanico, perché, in qualche modo, ha a che fare con la statua della Madonna che vi si venera. Le origini del santuario di Antipolo riassumono in sé forme di religiosità, di fede e di cultura, proprie dell’epoca.
Ma andiamo al racconto di alcune vicende attinenti al nostro tema. La statua della Madonna che si venera nel santuario, raffigura l’Immacolata Concezione. Essa è stata trasportata dal Messico alle Filippine dal governatore generale Juan Niño de Tabora nel 1626, a bordo del Galeone Al Mirante, attraversando l’oceano Pacifico. Per intenderci, il galeone, era una solida imbarcazione del XVI secolo, costruito per navigazioni oceaniche su lunghe distanze. Gli esperti di mare definiscono quell’oceano: Pacifico di nome ma non di fatto. È stato il famoso navigatore portoghese Ferdinando Magellano a dare il nome di oceano Pacifico a quella immensa distesa d’acqua, perché nel novembre 1520, dopo aver attraversato acque impetuose, raggiunse acque tranquille con venti favorevoli. In realtà, il Pacifico, per le frequenti turbolenze che vi si formano, resta sempre un oceano insidioso. Per questo motivo il popolo filippino vedendo che il viaggio si era svolto senza alcun incidente, ha attribuito alla Madonna la sicurezza della lunga traversata. Di qui, il titolo di “Nostra Signora della Pace e del Buon Viaggio”.
A rinforzare la convinzione che sia stata la Madonna a proteggere il viaggio si aggiungono altri sei viaggi di galeoni che, con a bordo la statua della Vergine Santissima, hanno attraversato il Pacifi-co da Manila ad Acapulco in Messico.
La statua è lignea e risale al XVII secolo. Il volto, marrone scuro. Lo sguardo intenso e penetrante. Di ottima fattura. Per anni ha accompagnato i marinai nei loro spostamenti. Solo nel 1746 è stata collocata in modo definitivo nel santuario-cattedrale di Antipolo. Essa viene ritenuta una delle più celebri nelle Filippine.
Quando nel 1632 si iniziò la costruzione del santuario, si verificò un fenomeno straordinario. Mentre i muratori costruivano l’edificio “la statua scompariva misteriosamente, per poi riapparire in cima a un tipolo. Questo fu visto come un segno celeste e il santuario fu collocato dove sorgeva l’albero del tipolo. Lo stesso piedistallo dell’immagine è ricavato dal tronco di quello stesso tipolo”.
Non pochi miracoli vengono attribuiti a Nostra Signora di Antipolo. Nel corso delle rivolte cinesi nelle Filippine, alcuni tentarono di incendiare e distruggere il santuario. Ma non vi riuscirono. I miliziani allora si convinsero che il loro malvagio progetto fallì per la miracolosa protezione della Madre di Dio. A quel punto, si convertirono e divennero ferventi devoti della Madonna.
Il 6 giugno 1868, la signora Doña Teodora Alonzo si recò col suo figlio José Rizal al santuario per sciogliere un voto che aveva fatto al momento del parto. Le cose si stavano mettendo male. C’era il rischio che morissero tutti e due. La madre fece il voto “di portare il bambino al santuario di Antipolo se lei e suo figlio fossero sopravvissuti”. La richiesta fu esaudita. Ogni anno, da maggio a giugno affluiscono al Santuario milioni di pellegrini da tutte le Filippine e dall’estero.
Negli anni tra il 1899 e il 1923, le Filippine furono colpite da un terribile colera. Molte persone morirono, anche ad Antipolo. Il popolo ricorse all’aiuto della Madonna per sconfiggere l’infezione. Si recò in processione in cima ad una collina dove fu celebrata una messa in onore della Vergine Santissima. Al termine, il colera scomparve.
Da allora, nei momenti di particolari calamità, è sorta la consuetudine di portare la statua della Madonna su quella collina, ora chiamata Pinagmisahan Hills (colline ammassate, ndr)
Il 28 novembre 1926, l’arcivescovo di Manila, monsignor Michael J. O’Doherty, con l’autorizzazione di papa Pio XI, procedette alla solenne incoronazione della statua della Madonna, a Manila, alla presenza di migliaia di fedeli.
Si apprende dalle cronache, che il 22 maggio 2018, monsignor Francisco De Leon, vescovo di Antipolo, volle istituire un giorno di festa per la Madonna di Antipolo, che è la Patrona della diocesi. Fissò il primo martedì di maggio, in ricordo del giorno in cui ebbe termine il colera. La statua della Madonna venne portata per ringraziamento sulla collina di Pinagmisahan Hills.
Tuttavia, la Vergine di Antipolo viene festeggiata l’8 dicembre, solennità dell’Immacolata Concezione. L’ultimo giorno della novena si svolge una processione con la statua, cui partecipa una folla sterminata di pellegrini.
L’ultima strofa di una preghiera dedicata alla Madonna del Buon Viaggio recita: “alla fine del nostro viaggio / conducici alle soglie del cielo / e portaci a Tuo Figlio Gesù / che ci ha assicurato e preparato / un posto nella casa del Padre”. (lancid@tiscali.it)