UN ABBRACCIO DI SPERANZA
Costruire “la Speranza di cui abbiamo bisogno”, ricordando che anche il più grande degli alberi nasce sempre da un piccolo seme. Con questa esortazione, monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto della Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo del Dicastero per l’Evangelizzazione e presidente del Consiglio internazionale per la catechesi, si è rivolto ai numerosi partecipanti alla prima edizione della Festa dei popoli che si è svolta al santuario di San Gabriele lo scorso 13 maggio.
Per l’occasione erano presenti rappresentanze di tanti Paesi del mondo e di altrettante culture. E, sotto i gazebo montati per l’occasione a ridosso del porticato del nuovo santuario, hanno trovato spazio gadgets e prodotti tipici di Argentina, Perù, Brasile, Polonia, Ucraina, India e vari Paesi africani. Era presente anche uno stand in cui sono state esposte le celebri ceramiche di Castelli e alcuni prodotti agroalimentari della regione Abruzzo.
Sotto il porticato, prima e dopo la Veglia mariana internazionale, presieduta dallo stesso monsignor Fisichella, si è tenuto uno spettacolo musicale con vari gruppi che hanno animato i presenti con le coinvolgenti musiche etniche. In particolare, un gruppo africano, I Tamburi di Goree, oltre ad animare il momento con coreografie colorate e danze ritmate, ha saputo toccare il cuore di tanti con lo struggente canto che le mamme africane dedicano ai loro figli per incoraggiarli ad affrontare un giorno dopo l’altro, nella speranza che sia sempre migliore del precedente.
Grande partecipazione anche alla Veglia mariana internazionale che quest’anno ha visto il santuario di San Gabriele collegarsi con Stati Uniti, Sri Lanka, India, Brasile e Repubblica democratica del Congo.
Nel saluto, il padre superiore Dario Di Giosia ha ricordato le ricorrenze dei 200 anni di matrimonio dei genitori di san Gabriele dell’Addolorata e l’anniversario del giorno della canonizzazione del giovane passionista.