TEIAM inaugura l’anno giudiziario

By Lorenzo Mazzoccante
Pubblicato il 12 Febbraio 2020

Si è inaugurato oggi, presso il seminario regionale San Pio X in Chieti, il nuovo anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano di Abruzzo e Molise (TEIAM).

La cerimonia è iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta da sua eccellenza mons. Bruno Forte, Arcivescovo di Chieti-Vasto Bruno Forte e concelebrata da altri vescovi della CEAM (Conferenza Episcopale di Abruzzo e Molise). Nell’omelia sul vangelo del giorno (“Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. Dal di dentro, infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi…”, cf. Mc 7,14-23), monsignor Forte ha colto lo spunto per parlare di foro interno ed esterno e ribadire che il servizio del Tribunale Ecclesiastico è un servizio pastorale e di carità alla Chiesa ed ai suoi figli.

Terminata la messa, e dopo la presentazione delle attività svolte dal TEIAM da parte del Vicario Giudiziale don Antonio De Grandis, la prolusione è stata affidata a monsignor Giuseppe Baturi, già direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi giuridici, segretario del Consiglio per gli affari giuridici della CEI e oggi vescovo di Cagliari.

Monsignor Baturi,  dopo aver ripercorso la storia dei tribunali ecclesiastici in Italia, ha voluto offrire alcune note sulla riforma dei processi canonici in materia di nullità matrimoniale introdotta dal motu proprio “Mitis Iudex Dominus Jesus” di Papa Francesco è intervenuto a riformare i processi canonici in materia di nullità matrimoniale.

In particolare, ricorda monsignor Baturi, Papa Francesco domanda “Il ripristino della vicinanza tra il giudice e i fedeli” e “che, per quanto possibile e salva la giusta e dignitosa retribuzione degli operatori dei tribunali, venga assicurata la gratuità delle procedure, perché la Chiesa, mostrandosi ai fedeli madre generosa, in una materia così strettamente legata alla salvezza delle anime manifesti l’amore gratuito di Cristo dal quale tutti siamo stati salvati”.

Il servizio dei tribunali totali è quindi un servizio oltre che di giustizia anche di pastorale, ha detto il prelato, a cui la Chiesa Cattolica Italiana destina, parte dei proventi dell’8×1000 proprio perché nessuno possa sentirsene escluso.

Stando ai dati di don Antonio De Grandis i procedimenti iscritti presso il TEIAM sono svolti per il 35% con patrocinio gratuito, mentre la maggior parte dei casi di nullità sono dovuti a “Grave difetto di discrezione di giudizio” e “Incapacità ad assumere gli oneri matrimoniali essenziali”, segno – ha aggiunto – che occorre accompagnare i giovani che si apprestano a ricevere il sacramento nuziale per “una migliore formazione sostanziale, oltre che formale”. 

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