STIMOLI NUOVI PER CHI LAVORA

Una parte importante, come sempre, riguarda il mondo del lavoro. Vediamo allora da vicino le principali misure

La madre di tutte le leggi (ordinarie), valida per il 2023, è venuta fuori un po’ a tempo di record e con parecchi intoppi causati, in particolare, dall’urgenza, con un contenuto finanziario destinato principalmente alla lotta al caro energia di imprese e famiglie e con il resto che copre, tradizionalmente, un ventaglio di molteplici temi a minore impatto. Una parte importante, come sempre, riguarda il mondo del lavoro, vediamo, perciò, le principali misure a ciò destinate.

  • Taglio del cuneo fiscale per l’anno 2023 Confermato al 2% per i redditi annui sino ad euro 35.000 ed aumentato al 3% per quelli sino ad euro 25.000 l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori per i rapporti di lavoro dipendente ad eccezione di quelli di lavoro domestico.

  • Pensione anticipata flessibile

  • In via sperimentale per il 2023, sarà possibile conseguire il diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di un’età anagrafica di almeno 62 anni e di un’anzianità contributiva minima di 41 anni (cd. quota 103). Questo trattamento non sarà cumulabile, dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale, nel limite di 5.000 euro lordi annui. I lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti minimi previsti per la pensione anticipata e decidano di proseguire il rapporto di lavoro beneficeranno del versamento in loro favore della quota di contribuzione previdenziale a loro carico.

  • Proroga dell’Anticipo pensionistico sociale (Ape sociale)

  • Estesa al 31 dicembre 2023 la facoltà di accedere al trattamento erogato dall’Inps (sino al raggiungimento dell’età pensionabile) per i soggetti in specifiche condizioni che abbiano almeno 63 anni d’età e non siano già titolari di pensione diretta. L’indennità è concessa a lavoratori che svolgono mansioni gravose, invalidi civili al 74%, lavoratori dipendenti in stato di disoccupazione che abbiano esaurito il trattamento di NASpI (o equivalente) e i cosiddetti caregivers.

  • Opzione Donna

  • Prorogata per il 2023 la possibilità di accedere al trattamento pensionistico per le lavoratrici che, entro il 31 dicembre 2022, hanno maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni, ridotta di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni, e che appartengano a una delle seguenti categorie: caregivers, invalide al 74% e lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende per le quali è attivo un tavolo di crisi (diversi ne sono ancora aperti in Abruzzo).

  • Agevolazione per l’assunzione di percettori del Reddito di Cittadinanza

  • Previsto l’esonero totale previdenziale (nel limite di 8.000 euro) per le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato, avvenute tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, di beneficiari del Reddito di Cittadinanza.

  • Agevolazione per l’assunzione di donne e giovani e nuove iscrizioni imprenditori agricoli con età inferiore a 40 anni

  • Esonero totale previdenziale per le assunzioni e le trasformazioni a tempo indeterminato, avvenute tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023, di personale femminile e giovani. Esteso a tutto il 2023, per un periodo massimo di ventiquattro mesi, l’esonero totale dal versamento contributivo per le nuove iscrizioni di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali con età inferiore a quarant’anni.

  • Riforma del Reddito di Cittadinanza

  • In vista di un’organica riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, la misura del reddito di cittadinanza è riconosciuta nel limite massimo di 7 mensilità. Ciò ad eccezione dei nuclei familiari al cui interno vi siano persone con disabilità, minorenni o persone con almeno sessant’anni di età. A decorrere dal primo gennaio 2023, i soggetti beneficiari devono essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione o di riqualificazione professionale. In caso di mancata frequenza, il nucleo familiare del beneficiario del reddito di cittadinanza decade dal diritto alla prestazione. Il beneficio del reddito decade anche nel caso in cui sia rifiutata la prima offerta di lavoro. Inoltre, la quota dell’assegno destinata all’affitto sarà pagata direttamente ai proprietari. Il reddito di cittadinanza sarà abrogato il 1° gennaio 2024.

  • Una tantum per i pubblici dipendenti. Nel solo anno 2023, sarà erogato un emolumento accessorio una tantum, da corrispondere per tredici mensilità, nella misura dell’1,5 per cento dello stipendio con effetti ai soli fini del trattamento di quiescenza.

  • Novità sui buoni lavoro (voucher). Aumenta l’applicabilità fino a 10.000 euro ed estesa alle attività lavorative di natura occasionale svolte nell’ambito delle attività di discoteche, sale da ballo, night-club. Infine, è innalzato a 10 il numero dei lavoratori dipendenti dall’utilizzatore al fine di determinare la possibilità di ricorso alla prestazione occasionale.

  • Congedo parentale. Previsto un ulteriore mese di congedo facoltativo di maternità o, in alternativa, di paternità, retribuito all’80%, fino al sesto anno di vita del bambino.