I prossimi mesi si presentano inevitabilmente molto difficili. Quello che rimane dopo questo periodo caratterizzato dalla tremenda emergenza sanitaria, oltre ai lutti e alle sofferenze, alla stessa modifica dei nostri comportamenti individuali e collettivi, sarà una situazione caratterizzata da una caduta verticale delle condizioni economiche delle famiglie e delle persone nel nostro Paese. Infatti si prospetta una forte diminuzione del nostro Prodotto interno lordo, della nostra produzione, dei nostri consumi. E tutto ciò si tradurrà in un aumento di disoccupazione, precariato e diseguaglianze. L’attuale situazione registra già una forte impennata di richieste di aiuto in tema di risorse economiche per la nostra vita quotidiana. Sappiamo che vi sono molti strumenti atti a questa funzione che variano dai prestiti o al fai da te, utilizzando la vendita parziale o definitiva di beni che abbiamo nella vostra vita accumulato, qualora non avessimo risparmi finanziari. Abbiamo già parlato in articoli precedenti del Credito al Consumo, per acquisti rateali di beni e servizi, e vi abbiamo già consegnato qualche utile consiglio in tal senso. Oggi, al fine di evitare tassativamente contatti con gli usurai, come allerta anche papa Francesco, vi diamo qualche ulteriore consiglio sui “prestiti a pegno” o sul “vendi-oro”, qualora eventualmente se ne abbia possibilità e disponibilità.
Il credito su pegno è una forma di finanziamento che può essere concessa da finanziarie o banche. Si tratta di prestiti a fronte di una garanzia di tipo concreto, con la possibilità di rientrare in possesso del bene impegnato restituendo il denaro prestato, naturalmente gravato da interessi e spese per la pratica. In genere vengono impegnati oggetti di valore quali oro, monete preziose, gioielli, orologi, argenteria. Il valore dato in pegno viene stimato dalla banca e serve per la definizione dell’ammontare del prestito. Una procedura molto rapida quindi. La banca rilascia una polizza al portatore che indica la data del riscatto (in genere di 6 mesi ma può essere rinnovata) e gli interessi da pagare. Allo scadere della polizza il cliente ha due alternative: può rientrare in possesso del bene restituendo la somma ricevuta in prestito con gli interessi o se non si riesce a riscattare il bene alla scadenza, la banca mette all’asta il pegno. Il credito su pegno è una forma di prestito agevole e molto rapido, con la possibilità certamente positiva di poter rientrare in possesso dell’oggetto impegnato. Tuttavia presenta due dati fortemente negativi: valutazioni molto basse e interessi di restituzione piuttosto elevati, dal 10 al 15%.
Un’altra alternativa che ribalta completamente le caratteristiche del prestito su pegno è la vendita dell’oro che eventualmente si possiede: l’alienazione in questo caso è definitiva e non ci sono rate e interessi da restituire e soprattutto le valutazioni sono codificate da quotazioni ufficiali. E con un po’ di impegno si possono evitare eventuali raggiri, e vendere al meglio. Innanzitutto, fidatevi solo dei compro – oro iscritti alla Banca di Italia. Controllate le quotazioni ufficiali ed eseguite qualche calcolo che non è molto complicato. Basta sapere che la quotazione è in dollari per oncia (31 grammi) e non in euro (vedere il cambio ufficiale) ed è relativa a oro 24 carati. Se il vostro oggetto lavorato è di norma 18 carati, avrete circa il 25% in meno. Fatti i calcoli per sapere quanto vale l’oro quel giorno, ricercate le pubblicità delle varie offerte sul mercato e scegliete ovviamente la più vantaggiosa. Infine fate con la vostra bilancia la pesata del vostro oro per evitare sgradevoli sorprese dovute alle bilance e alle pesate altrui.
Nell’augurio che non abbiate bisogno di indebitarvi, fate la scelta più opportuna, ma ricordate di farla solo se proprio non potete farne a meno.