DIO COSÌ VUOLE, COSÌ VOGLIO ANCHE IO

By Dario Di Giosia
Pubblicato il 11 Gennaio 2018

L’ultima lettera di san Gabriele ha un sapore struggente. La scrive due mesi prima di morire, ormai con la certezza che la sua malattia non ha rimedio. Scrive al fratello Michele. “Addio, fratello mio, non mi disprezzare; pratica ciò che ti ho detto, si tratta di eterna felicità o infelicità, ogni sacrificio e premura è poco. Gesù e Maria ti diano insieme a tutti di casa un felicissimo anno e ciò ve lo auguro anche da parte del mio Padre Lettore tanto premuroso per me.

Salutami papà e tutti di casa.

Raccomandami alla Madonna SS.ma onde mi salvi, altro non ti cerco; io vivo contento per essermi ritirato in questa santa religione, e vorrei per divina misericordia essere più abbietto tra i nostri fratelli che essere figlio di re erede del regno.

A quest’ora forse potrei essere ordinato sacerdote, ma la mancanza degli ordinanti ha impedito che ascendessi più oltre degli ordini minori; Iddio così vuole, così voglio anch’io.

La pace sia con te”.

Sono parole che dicono un testamento spirituale, una consegna che, in queste righe terminali della lettera, riportano l’assoluto abbandono del giovane alla volontà di Dio. Di fronte alla morte, vive sereno la sua ora. Non è diventato neanche sacerdote. Muore a 24 anni. I sogni di servire il Signore si infrangono su una malattia implacabile. Eppure non c’è rabbia nel suo cuore. Se c’è stata, è superata: Dio così vuole, così voglio anche io.

Compiere la volontà di Dio è stato anche per Gesù un’impresa certamente non facile. La passione e la croce che lo aspettavano, lo hanno costretto alla fatica sperimentata nel Getsemani: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà” (Lc 22, 42). Lo stesso orrore della morte certamente ha provato anche san Gabriele dell’Addolorata, ma ha potuto farlo con la fede di chi già ha conosciuto la risurrezione di Gesù. L’abbandono di Gesù è infatti la fonte della salvezza e della gioia dell’umanità.

La gioia della risurrezione, la gioia pasquale ci dice questo. L’obbedienza di Gesù è la giusta risposta alla volontà di Dio: “Come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti” (Rm 5, 19). In questo senso perciò anche le parole di san Gabriele hanno la loro bellezza: Iddio così vuole, così voglio anche io. Sono la manifestazione della fiducia in Dio, della fiducia in colui che è capace anche di far risorgere dai morti. Ed è una fiducia fondata sulla presenta del Risorto nel proprio cuore: “ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).

Quando dunque nella preghiera del Padre nostro, i fedeli dicono sia fatta la tua volontà, esprimono la profonda confidenza nel Padre che tutto opera in favore dei suoi figli. San Gabriele compie un atto di fiducia straordinario circa la volontà di Dio. Egli avrebbe avuto tutti gli “appigli” per lamentarsi di quanto gli accadeva. Figlio di governatore, lascia la casa paterna per seguire la vocazione religiosa ed entrare in convento. Mette la sua vita a disposizione del Vangelo, rinunciando a tutti gli agi fino ad allora conosciuti. Pronto al servizio sacerdotale, la tubercolosi lo uccide a 24 anni. Una certa “logica” mondana, e diabolica, denuncerebbe: ecco dov’è la bontà di Dio? Dov’è Dio nel giovane che muore? Eppure proprio questo giovane è il testimone della bontà di Dio e del fatto che Dio non dimentica nessuno: “Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati” (Mt 10, 30). Quando muore san Gabriele è pressoché sconosciuto. Non ha fatto grandi opere. Non ha scritto libri o fatto invenzioni. Egli muore in un convento sperduto in campagna sotto il Gran Sasso. Eppure Dio ha visto questo giovane. Dio lo ha visto e ha fatto in modo che anche noi vedessimo la sua bellezza e la sua santità, rendendolo mediatore di tante grazie e miracoli. Lo sconosciuto, è diventato il patrono di tanti, in tutto il mondo. Dal suo abbandono fiducioso, ancora riceviamo tanti benefici.

Comments are closed.