CIBO TRICOLORE? PIU’ SAPORE, PIU’ SALUTE

By Michele Migliozzi
Pubblicato il 3 Giugno 2016

 

L’agricoltura italiana è la più green d’Europa: 281 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igt), divieto Ogm, maggior numero di aziende biologiche. Ma è anche al vertice della sicurezza alimentare a livello mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,4%), livello inferiore di quasi 4 volte rispetto alla media europea (1,4%) e di quasi 20 volte di quello dei prodotti extracomunitari (7,5%).

A fornire questi dati è la Coldiretti che al contempo denuncia “il mancato obbligo dell’indicazione dell’origine in etichetta, la concorrenza sleale delle produzioni straniere realizzate in condizioni di dumping sociale, ambientale con rischi concreti per la sicurezza alimentare dei cittadini”. Segue una Black list dei cibi più contaminati, stilata sulla base delle analisi condotte dall’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) nel Rapporto sui residui fitosanitari. Riscontrate presenze notevoli di vari contaminanti, di prodotti vietati in Italia, ma anche di micotossine, additivi e coloranti. Record nei broccoli e pomodori cinesi, prezzemolo del Vietnam, basilico dell’India, melagrane, arance e fragole egiziane, peperoncino della Thailandia, piselli del Kenia, menta del Marocco, meloni e cocomeri della Repubblica Dominicana.

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