“BELLO DENTRO E FUORI”

Il primo volto del santo risale al 1879
By Ciro Benedettini
Pubblicato il 1 Febbraio 2023

Il volto di san Gabriele nelle pitture e illustrazioni. L’immagine più bella: quella che ognuno si porta nel cuore

Il nostro direttore ha scelto per la copertina di febbraio una nuova illustrazione di san Gabriele: un bel Gabriele simpatico, accattivante, oserei dire anche “sbarazzino”, che forse non piacerà a tutti gli amici del santo. Lo sappiamo, l’immagine preferita è quella classica: san Gabriele con le mani giunte e lo sguardo sull’immagine dell’Addolorata. Tuttavia il santo ha molti amici e ognuno lo vede a modo suo e anche gli artisti hanno ognuno una propria interpretazione. San Gabriele può avere molti volti ma è sempre lui, unico, il santo del sorriso, il santo dei giovani, arricchito dalla potenza e bontà di Dio per distribuire generosamente le Sue grazie e consolazioni.

Non conosciamo la fisionomia precisa del santo. La fotografia era stata da poco inventata ai suoi tempi e c’è ancora chi non dispera di trovarne una frugando negli archivi, tuttavia finora la ricerca non ha avuto successo. Abbiamo, però, molte informazioni sulla fisionomia del santo. Diciamolo subito: era un bel ragazzo, testimoniano i suoi contemporanei. Era alto 1,70, un’altezza sopra la media per quel tempo. Il suo direttore spirituale, padre Norberto Cassinelli, lo descrive così: “Aveva un fare sommamente attraente, tratto piacevole, modi naturalmente gentili e ammanierati, gioviale, festoso nel trattare con gli altri, di parola pronta, propria, arguta, facile e piena di grazia, che colpiva e metteva attenzione. Agile e composto in ogni momento della persona, ben formato, di bel colorito, di forme avvenenti”. E conclude: “Era bello dentro e fuori”.

La prima immagine del santo risale al 1879 per opera del pittore romano Francesco Grandi. Il suo quadro più che un ritratto fisico è il tentativo di un ritratto spirituale: il santo è in meditazione, con le mani giunte, gli occhi volti su di un tavolino dove spiccano l’immagine dell’Addolorata e anche un teschio a significare la vanità e precarietà delle cose mondane. “Non è lui” commentò padre Norberto, ma quel volto divenne la matrice fortunata di una lunga serie di immagini del santo, più o meno ritoccate (scompare il teschio a volte sostituito da un giglio) fino a diventare il volto per eccellenza di san Gabriele.

A dire il vero vi è un quadro che potrebbe pretendere di avvicinarsi più degli altri al volto del santo. È quello fatto dipingere dal passionista, fondatore della nostra rivista nel 1913 e poi vescovo di Teramo, monsignor Stanislao Amilcare Battistelli, che aveva conosciuto il fratello di san Gabriele, il dottor Michele Possenti, di 4 anni più anziano, morto nel 1931. Padre Battistelli, parlando con Michele, un giorno gli chiese quali dei familiari viventi rassomigliassero maggiormente a san Gabriele. Il dottor Michele indicò una nipote. Su questa indicazione, Battistelli chiese al pittore Francesco D’Ignazio nel 1953 di dipingere un ritratto del santo. È la prima immagine del santo con gli occhi aperti. Partendo da questo quadro, Silvio Gregori nel 1988 dipinse in pastello il volto sorridente del santo, commissionato dalla direzione de L’Eco di san Gabriele per la copertina della rivista nel 150° anniversario della sua nascita.

La bella immagine “sbarazzina” di san Gabriele posta in copertina è opera dell’illustratrice Francesca Maria D’Antonio, preparata per la nuova biografia del santo, scritta dal rettore del santuario di san Gabriele, padre Dario Di Giosia (vedi pubblicità accanto).

San Gabriele è un santo, un gran santo, giovane e dei giovani ha lo slancio, la simpatia, la creatività, l’imprevedibilità, qualità che questa nuova immagine sembra suggerire.

Cito due casi, già portati alla conoscenza dei suoi amici. Qualche anno fa san Gabriele appare in sogno a una ragazza malata di epilessia. Per due volte le dice: “Smetti di fare la terapia!”. La ragazza non gli crede. La terza volta il santo è perentorio: “È l’ultima volta che te lo dico: smetti la terapia”. Fiduciosa e tremebonda la ragazza lo ascolta. Oggi è madre di 4 figli, e per la terapia si accontenta della recita di 5 Avemaria, nelle ore in cui prendeva le 5 medicine ogni giorno, prima della guarigione. Che dire di questo santo che fa il dottore?

Il secondo caso ci porta in Sicilia dove un signore, che non aveva mai sentito parlare di san Gabriele, per arrotondare lo stipendio faceva consegne serali e notturne di pizze. Arriva in uno stabile, si dirige verso la porta dell’ascensore, preme il bottone per salire ai piani di consegna, si apre la porta, entra e cade nella tromba dell’ascensore che era in riparazione. Fratture multiple, dolori, ma un giovane vestito di nero gli appare in sogno: “Stai tranquillo, guarirai”. Un giorno in casa di un conoscente vede un’immagine di san Gabriele. “Ma questo è quello che mi è apparso in sogno e mi ha detto che sarei guarito”. Corre al santuario a ringraziare il santo. Che scherzetto birichino! Simpatico, imprevedibile, amabile, originale, diciamo anche “sbarazzino” (almeno nell’immagine) il nostro san Gabriele.

Ognuno ha il suo bel san Gabriele! In definitiva conta non tanto l’immagine su carta o legno o marmo (che comunque vogliamo bella e coinvolgente) ma quella che ogni devoto si porta nel cuore. Ciao, Gabriele!

Nello Palloni

Tamburro

Gigino Falconi

Enrico Accatino

Amedeo Graziani

Marcello Ercole

Luigi Pagano

Silvio Gregori (1988)

L’immagine tradizionale di san Gabriele

di Francesco Grandi (1879)

Monsignor Stanislao Amilcare

Battistelli (1913)

Dario Di Giosia

VITA DI SAN GABRIELE DELL’ADDOLORATA

Edizioni Palumbi, pp. 136, euro 10,00.

Illustrazioni di Francesca Maria D’Antonio

Padre Dario Di Giosia, rettore del santuario

di San Gabriele, ha realizzato questo nuovo libro sul santo dei giovani. La pubblicazione è corredata da

raffinati e originali disegni sulla vita del santo, realizzati dall’artista Francesca Maria D’Antonio. Questa nuova

biografia, l’ultima tra altre centinaia di biografie pubblicate in varie lingue a partire dal 1862, anno della morte del santo, indaga la vita e la storia di san Gabriele e vuole essere un tentativo di rispondere ai bisogni, alle domande che emergono sempre dall’ascolto dei giovani e degli adulti. Si tratta di una ripresentazione delle notizie

riguardanti la sua vita, ma anche la condivisione degli insegnamenti che si possono rintracciare nelle lettere

e negli scritti che gli appartengono.

La vita di san Gabriele è ugualmente un dipinto e nello stesso tempo più che un dipinto (e in copertina il libro riproduce una simpatica nuova proposta del volto del santo). Essa si svolge tutta in poche regioni del centro Italia e in alcune sue cittadine. È una vita piuttosto lineare,

nel suo breve percorso non ci sono grandi stravolgimenti.

Fu un giovane studente tutta la vita. Forse per questo piace ai giovani. Non ha costruito ospedali, non ha

evangelizzato popoli nuovi o realizzato opere grandiose, come altri santi. Immergendosi nelle pagine della sua

storia, però, si attinge ad una ricca sorgente di spiritualità che comunica la luce della fede, la consolazione,

l’incoraggiamento che da essa provengono. Pagina dopo pagina viene fuori una vita stupenda.

Il libro è in vendita nelle librerie cattoliche; può essere

ordinato anche via email o per telefono a:

TSG S. GABRIELE –

SANTUARIO S. GABRIELE – 64045 S. GABRIELE (TE) – sangabriele@tiscali.it

telefono 0861975074

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