VIAGGIAMO INSIEME?

Gli effetti del caro carburante
By Antonio Andreucci
Pubblicato il 1 Maggio 2022

IN TANTI, SUI SOCIAL, HANNO PROPOSTO “CORSE” IN COMPAGNIA. SONO AUMENTATI I FLUSSI DI UTENTI DELLE PIATTAFORME DIGITALI DEDICATE AL CAR POOLING, CIOÈ L’USO CONDIVISO DI AUTOMOBILI PRIVATE TRA UN GRUPPO DI PERSONE, CON IL FINE PRINCIPALE DI RIDURRE I COSTI DI SPOSTAMENTO

Più della sensibilità verso il risparmio e la tutela dell’ambiente, per frenare la corsa all’uso smodato dei mezzi di trasporto e allo smog poterono il Covid, prima, e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, poi. In entrambi i casi – ma soprattutto nel secondo – l’Italia ha avuto l’impressione di compiere un balzo indietro di mezzo secolo. Infatti, allora, a causa della crisi energetica, era facile vedere lunghe file ai distributori di benzina, con automobilisti impegnati a riempire taniche per fare scorte di carburante. Pure in quella circostanza fu una guerra a scatenare l’approvvigionamento selvaggio di un bene preziosissimo per muoversi e riscaldarsi. Nel 1973 accadde l’imprevisto: l’Opec (l’alleanza dei Paesi produttori di petrolio, quasi tutti arabi) decise all’improvviso di sospendere le forniture di greggio agli Stati occidentali. Questi ultimi avevano infatti appoggiato Israele, facilitandogli la vittoria nella guerra dello Yom Kippur, che nell’ottobre di quell’anno lo aveva opposto a Siria ed Egitto. La ritorsione dell’ Opec determinò un aumento improvviso e molto elevato del prezzo del petrolio. La scarsità di questo combustibile e la forte crescita dei suoi costi causarono nell’intero Occidente una riduzione generalizzata delle attività produttive e di trasporto, con il conseguente ulteriore calo dei profitti imprenditoriali e aumento del prezzo di tutte le merci, scatenando una crisi che fu superata dopo diversi anni.

La stessa cosa è avvenuta con la Guerra in Ucraina, con un balzo enorme del prezzo dei carburanti: da 1,6-1,7 euro di gasolio e benzina alla pompa nei distributori più economici, si è passati a 2,1 euro con punte assurde di 2,6 euro (in Trentino). Il timore di “restare a secco” ha indotto gli automobilisti ad arrangiarsi, facendo scorte di carburante pagato a peso d’oro. Il Governo è intervenuto con una riduzione forzata per un mese di 30 centesimi al litro, ma la paura non è passata perché il problema non è stato risolto. Potrebbe esserlo con la rimozione di ben19 accise (imposte su fabbricazione e vendita di prodotti di consumo) che pesano quasi per il 40 per cento sul costo finale di benzina e diesel; con l’aggiunta del 22 per cento di Iva (calcolata su netto + accisa) il carico sale al 55. In realtà questo conteggio non ha più molto senso perché nel 1995 le accise furono inglobate in un’unica imposta indifferenziata (che mette nelle casse dello Stato quasi 24 miliardi di euro nel 2021), senza alcun riferimento alle motivazioni originali (forse per non renderle visibili e risibili). Nel 2013 questa misura è diventata strutturale.

C’è comunque stata una reazione positiva, attraverso la riscoperta di metodi alternativi di trasporto per abbattere le spese. Usanze più razionali che hanno determinato pure un comportamento più “ecologico” a beneficio dell’ambiente. In attesa che arrivi una soluzione a portata del portafoglio dell’automobilista medio, vediamo come la necessità ha risvegliato la voglia di mobilità alternativa e condivisa. In tanti su social hanno proposto “corse” in compagnia, un esempio è questo: “C’è qualcuno che vuole viaggiare con me ogni giorno da Bari a Brindisi?” oppure: “Metto la mia auto a disposizione tutte le mattine sulla Fi-Pi-Li per dividere le spese”. In questo senso, sono aumentati i flussi di utenti delle piattaforme digitali dedicate al car pooling, cioè l’uso condiviso di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi di spostamento. BlaBlaCar, una delle maggiori, ha registrato un +47 per cento dopo una settimana di guerra. Tra le prime dieci tratte autostradali dove perfetti sconosciuti condividono il mezzo di trasporto ci sono la Trieste-Venezia, la Milano-Padova, la Milano-Venezia e la Cagliari-Sassari. È stato calcolato che ogni viaggiatore può riuscire a risparmiare fino a 15 euro a tratta, cioè 30 euro al giorno se deve recarsi al lavoro e tornare a casa. Le richieste sono aumentate anche in città: a Como il servizio Be Pooler ha registrato un balzo del 20 per cento. Dott, azienda che si occupa di micromobilità in sharing (mobilità condivisa), ha avuto una crescita dell’80 per cento rispetto a gennaio nel numero di noleggi di biciclette elettriche a Roma e a Milano. I nuovi utenti del bike sharing sono saliti del 137 e del 154 per cento rispettivamente a Milano e a Roma. I picchi delle corse si sono registrati tra le 8 e le 10 del mattino e tra le 17 e le 19 di sera, cioè negli orari di apertura e chiusura degli uffici. Boom di utilizzo anche per monopattini (+20 per cento), bici a pedalata assistita (+11) e scooter elettrici (29).

Nonostante queste soluzioni, però, l’approvvigionamento con la classica tanica prosegue, perché c’è sempre la necessità di fare un viaggio lungo o la voglia di una gita. Non si sa mai la situazione dovesse peggiorare, meglio tenersi pronti. Tuttavia, nonostante sia legale prendere la benzina dal distributore e metterla in una tanica anziché nel serbatoio dell’auto, non è che si possano realizzare depositi improvvisati, perché a tutto c’è un limite. La norma giuridica che individua e dispone le modalità di detenzione di carburante si rifà all’articolo 168 del Codice della Strada “Disciplina del trasporto su strada dei materiali pericolosi”. Le taniche per il carburante devono essere prodotte secondo la normativa CE e certificazione UN (codice di omologazione) per il trasporto e la conservazione di idrocarburi. Inoltre, l’Accordo europeo che disciplina il trasporto internazionale di merci pericolose via terra, dispone un massimo di 60 litri di carburante “per uso personale, domestico, ricreativo o sportivo”. In caso di violazione, è prevista una sanzione di 162 euro. Se il carburante è stato acquistato in Italia non c’è alcuna sanzione fiscale, ma se si rientra dall’estero (migliaia di italiani hanno sconfinato in Austria, Slovenia, Svizzera e Francia per rifornirsi) si possono trasportare solo 10 litri di carburante. Qualora il quantitativo fosse maggiore, scatterebbe l’incriminazione per mancato pagamento delle accise. Infine, un consiglio: è meglio non fare rifornimento quando stanno scaricando il carburante nell’area di servizio o subito dopo. Infatti, quando viene effettuata quest’operazione, il combustibile che resta nei depositi viene rimescolato e, con esso, tutte le sedimentazioni (anche di origine organica) formatesi sul fondo. Perciò, chi ha voglia fare scorte, sia giudizioso e furbo. Antonio Andreucci

TABELLA

Le 19 accise sui carburanti

e le motivazioni originarie

Guerra d’Etiopia del 1935-1936: 1,90 lire (0,000981 euro);

Crisi di Suez del 1956: 14 lire (0,00723 euro);

Ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963: 10 lire (0,00516 euro);

Ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966: 10 lire (0,00516 euro);

la Ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968: 10 lire (0,00516 euro);

Ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976: 99 lire (0,0511 euro);

Ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980: 75 lire (0,0387 euro);

Missione ONU durante la guerra del Libano del 1982: 205 lire (0,106 euro);

Missione ONU durante la guerra in Bosnia del 1995: 22 lire (0,0114 euro);

Rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004: 0,02 euro;

Acquisto di autobus ecologici nel 2005: 0,005 euro;

Emergenza terremoto in Abruzzo del 2009: 0,0051 euro;

Finanziamento alla cultura nel 2011: da 0,0071 a 0,0055 euro;

Gestione immigrati dopo la crisi libica del 2011: 0,04 euro;

Emergenza alluvione Liguria e Toscana del novembre 2011: 0,0089 euro;

Decreto ‘Salva Italia’ del dicembre 2011: 0,082 euro (0,113 sul diesel);

Emergenza terremoti dell’Emilia del 2012: 0,024 euro;

Finanziamento del ‘Bonus gestori’ e riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo: 0,005 euro;

Spese del ‘decreto Fare’ del 2014: 0,0024 euro.

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