IL MALE È UNA SCELTA DELL’UOMO
Il dolore provocato dalla natura o dall’uomo fa sorgere forti interrogativi. Secondo alcuni sono ammonimenti e castighi divini per la cattiveria umana. Altri parlano di mentalità prescientifica e di ateismo. Lei, padre, cosa ne pensa? Grazie di cuore. )Giovanni C. (Montesilvano)
La natura e l’essere umano spesso sono all’origine di sofferenze umane, per cui ci si chiede se il cumulo indicibile del dolore causato dalla natura e quello provocato dall’uomo nelle sue decisioni folli ed empie hanno un perché. Il morire fa parte della condizione umana, ma come spiegare la morte violenta che coinvolge ogni senso di umana pietà? Sembrano domande senza risposta. L’essere umano da sempre si è posto il problema: è tanto il male che c’è nel mondo che un Dio buono e onnipotente non potrebbe mai permettere. Si conclude allora così: Dio, se c’è, è incomprensibile, oppure non è buono, o non è onnipotente! Questo modo di ragionare si fa presente nella mente dell’uomo soprattutto quando a soffrire sono i bambini! La domanda del “perché” è sempre presente con tutto il carico di angoscia, e ha come destinatario Dio stesso. Si deve, tuttavia, riconoscere che ogni dolore è sacro, perché, anche se indecifrabile, rinvia al mistero di Dio. La ragione umana non riesce a spiegarlo. Solo la fede può dare una risposta, che è quella del Catechismo della Chiesa cattolica: Dio non permetterebbe il male se non fosse così potente da trarne un bene maggiore (CCC 412). La fede non costituisce un problema in più, ma è l’unico punto di riferimento entro il quale ottenere la possibilità di un senso ai molteplici volti del dolore. La fede ci insegna che l’essere umano è libero e responsabile, non è un robot telecomandato o costretto automaticamente al bene. Può scegliere il male, e di fatto, lungo il corso della storia, ha compiuto e compie il male, tanto più grave se rivolto agli innocenti. Creando l’uomo libero l’onnipotenza di Dio si è come ristretta nel senso che prende l’uomo sul serio anche quando usa male la sua libertà compiendo ingiustizie, sopraffazioni, guerre e violenze.