UNA FEDE FAI DA TE

UNDER 30 E IL RAPPORTO CON DIO
By redazione Eco
Pubblicato il 1 Marzo 2016

Che rapporto hanno i giovani con la fede? Quali sono le loro credenze e i loro atteggiamenti nei confronti della religione? Come hanno vissuto l’esperienza dell’iniziazione cristiana, quali ricordi hanno del catechismo? Sappiamo che molti di loro, dopo la cresima, si allontanano dalla chiesa: quali ne sono i motivi? E quali esperienze e cammini possono portare a un riavvicinamento?

Queste e altre domande hanno dato vita a un interessante libro, Dio a modo mio (Vita e Pensiero, pp. 224, euro 18,00) curato da Rita Bichi e Paola Bignardi, che raccoglie i risultati di un’indagine, promossa dall’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’università Cattolica del Sacro Cuore, sui credenti under 30 italiani e sul loro rapporto con la fede, la religione e le istituzioni religiose.

A rispondere centocinquanta giovani, ragazze e ragazzi tra i diciannove e i ventinove anni, tutti battezzati, residenti in piccole e grandi località italiane del nord, del centro e del sud, con diverso titolo di studio. Cinquanta tra coloro che si sono dichiarati credenti nella prima fase della ricerca sono stati di nuovo intervistati e hanno raccontato – per la prima volta nel nostro paese con tale estensione e profondità di indagine – la loro esperienza di fede e il loro vissuto religioso, rivelando un interessante spaccato di questa intima dimensione della vita, delle sue luci e delle sue ombre. In particolare la maggioranza degli intervistati ha evidenziato una concezione del cristianesimo come una religione del “volersi bene” vedendo il cattolicesimo come “coloro che vanno sempre a messa”.

È emerso, inoltre, una tradizione di avvicinamento alla religione in tenera età per cultura familiare, soprattutto negli anni del catechismo e della prima comunione. Un ultimo dato significativo: a tutti piace papa Francesco!

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