UN LEGAME NATO TRA LE MACERIE

La storia di Gianfranco e Manuela
By Gino Consorti
Pubblicato il 6 Dicembre 2022

Un legame che non si è mai interrotto e un cerchio che si chiude. È la storia del 67enne abruzzese Gianfranco Cicioni, di Tortoreto, in provincia di Teramo, che nel 1976 svolgeva il servizio militare in Friuli Venezia Giulia, precisamente presso la caserma G. B. De Gasperi di Vacile, situata nel comune di Spilimbergo, in provincia di Pordenone. La sera del 6 maggio una terribile scossa di terremoto di magnitudo 6.5 della scala Richter colpì il Friuli e i territori circostanti, causando 990 morti e oltre 100 mila sfollati.

Dopo lo spavento iniziale Gianfranco Cicioni, insieme ad altri commilitoni, a bordo di un camion si diresse nella zona collinare e montana, in direzione nord. Una volta arrivati a Michelins, borgata di Castelnovo del Friuli, i militari furono fermati da alcuni residenti. L’abitato era quasi del tutto distrutto e tra le macerie all’appello mancavano una signora anziana e la nipote di 13 anni, Manuela. I militari iniziarono a scavare a mani nude e senza attrezzatura, riuscendo a tirare fuori ancora vivi la nonna e un cagnolino. Della piccola Manuela Comino, però, nessuna traccia. Alle tre del mattino, purtroppo, fu ritrovato il corpo senza vita. Quella sera, accanto alla nonna c’era anche la sorella più piccola di Manuela, Renza Comino, scampata anche lei alla furia distruttrice del terremoto.

Dopo quella triste esperienza Gianfranco Cicioni, congedatosi, fece ritorno in Abruzzo ma un pezzo di cuore restò in Friuli. Tant’è che alla sua prima figlia diede il nome di Manuela. Passano gli anni, quarantacinque, e dopo una faticosa ricerca, Cicioni riesce a contattare la sorella di Manuela, Renza Comino e il sindaco di Castelnovo del Friuli, Juri del Toso. A fine settembre 2021 Manuela “scende” in Abruzzo e le famiglie s’incontrano. Però Gian-franco vuole tornare in Friuli. Così, non appena la pandemia lascia uno spiraglio, realizza il suo sogno. Insieme a sua moglie raggiunge il Friuli e con la sorella Renza Comino visita la tomba della piccola Manuela. Ora il suo cuore è in pace, anche se quella triste pagina di vita resterà indelebile nella sua memoria. “È stata un’esperienza toccante – racconta Gianfranco Cicioni – ho ricevuto un’accoglienza bellissima da parte di tutti i cittadini del comune. Ho coronato un sogno che portavo dentro da lunghissimi anni. Chi non ha vissuto certe situazioni non può rendersi conto; quelle immagini mi accompagneranno per sempre”. GinCo

Comments are closed.