QUANDO L’HI-TECH INCONTRA LA TRADIZIONE (gennaio 2023)

By marco staffolani
Pubblicato il 1 Gennaio 2023

Avete mai provato a leggere un lungo testo, o anche un intero libro sul tablet, sul notebook o sullo smartphone? Se come me avete la passione per gustare le opere letterarie in solitudine e sprofondarvi nelle realtà immaginifiche suggerite dalle parole, ma avete anche gli occhi delicati, e magari vi piace leggere di notte, vi sarete accorti che non è il massimo. Dopo un po’ la tipica retroilluminazione di questi dispositivi (quella che ne “anima” i cristalli liquidi), fa insorgere bruciore agli occhi, e alla fine si arriva al fenomeno di veder sfocato.

Se il display Lcd è stata una prodigiosa invenzione, che ha mandato in pensione il vecchio tubo catodico, permettendo monitor piatti e smartphone risoluti come non mai, è pur vero che per la buona lettura non è sufficiente il classico filtro per la luce blu. E se la tecnologia è a servizio dell’umano, non poteva non esserci un’apposita invenzione per gli incalliti della lettura che non disdegnano il digitale.

Ecco la soluzione: l’e-ink! O meglio detto l’inchiostro elettronico: imita l’aspetto dell’inchiostro su un foglio di carta riflettendo la luce del sole, o dell’ambiente in cui si legge. Sì, avete capito bene: il segreto è rifarsi al confort visivo della penna e della carta, e dunque ritornare all’origine passiva, per cui si evita di produrre la luce artificiale che infastidisce l’occhio.

La tecnologia e-ink si basa sul processo fisico dal nome elettroforesi. Il “foglio elettronico” su cui viene composto il testo da leggere è formato da due sottili strati di materiale trasparente, distanziati tra loro da una frazione di millimetro. Lo spazio interposto è pieno di milioni di microsfere “bicolori” caricate elettricamente: una semisfera, caricata (ad esempio) in modo positivo, è di colore nero, mentre l’altra metà possiede carica negativa, ed è di colore bianco.

Lo strato trasparente superiore (quello verso il lettore) contiene poi migliaia, se non milioni, di piccoli elettrodi (gli analoghi dei pixel dei monitor) che attirano e respingono la parte nera o la parte bianca. Attivando questi elettrodi nella giusta sequenza, le microsfere si dispongono a formare le parole del libro. Poi, ogni volta che si cambia pagina nel reader, le microsfere cambiano di posizione e si adattano secondo quanto il lettore sceglie.

L’inchiostro elettronico, a differenza dei pixel Lcd, non necessita di una alimentazione continua: questo significa che basta fornire energia al dispositivo soltanto quando si “gira pagina” e per ridisporre le sfere in una nuova configurazione. Così facendo si risparmia tantissima energia e la batteria del dispositivo può durare anche per mesi. Il curioso effetto, una volta che spegniamo ad esempio l’ebook, è che sul reader rimane attiva l’ultima pagina letta (è il software che deve aggiungere sullo schermo che il dispositivo è spento!). Ben diverso dallo schermo nero di ogni altro dispositivo Lcd quando si toglie la corrente.

Ma se volessimo prendere appunti? Siamo troppo esigenti? Affatto! E se invece di bianco e nero, chiedessimo un libro a colori? Presto fatto! La tecnologia si evolve e viene a soddisfare i nostri desideri di avere tra le mani qualcosa che sia godibile come un libro, pratico come un block notes, prezioso come carta per il disegno, ma anche efficiente come i dispositivi a cui siamo abituati oggi giorno. Cosi il mercato sforna interessanti oggetti, ibridazioni tra passato e futuro, come il tablet a inchiostro e-ink, che con la sua matita intelligente, permette le semplici e classiche funzioni per sfogliare le pagine internet, fino al prendere appunti e perché no! anche disegnare a colori. Il tutto con lunga durata e funzionalità Android.

Il mondo si evolve e anche le cose semplici a cui eravamo abituati, la penna e il foglio di carta, sembrano vivere una seconda o terza vita, grazie alla risurrezione dell’hi-tech. I nuovi epigoni tecnologici ci dicono che la velocità del presente non deve disdegnare le qualità del passato, e che certe correnti mainstream possono essere felicemente contaminate per prodotti più user friendly (sia per l’uomo che per l’ambiente). A tutti, una buona lettura, magari anche questo pezzo l’avete letto con il futuro e il passato insieme.

marco.staffolani.stf@gmail.com

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