POIRET, LO STILISTA CHE LIBERÒ LE DONNE
Nel 1903 circolavano in Italia 1440 vetture, erano attive 15 fabbriche di automobili e a Milano c’era la rappresentanza di 19 case automobilistiche, nazionali e straniere. I concorsi di eleganza delle auto erano appuntamenti annuali dedicati alle miss tra le carrozzerie ma anche occasioni di vere e proprie gare di raffinatezza femminile. Le signore, per l’evento, richiedevano al sarto di fiducia un abito dello stesso colore dei fiori che addobbavano la vettura. Il colpo d’occhio era assicurato. I carrozzieri studiavano linee sempre più eleganti mentre i sarti erano alla strenua ricerca di forme comode di abiti femminili adatti all’ultimo ritrovato della scienza e della tecnica. Tutta la mise venne rielaborata. A partire dalla biancheria. In auto poteva essere pericoloso indossare busti con stecche di balena o di metallo e così Poiret, stilista parigino, decise di liberare le donne sostituendo all’antenato rigido, un corsetto in tessuto elastico, che modellava ma non torturava.