L’HANDMADE EFFECT CONQUISTA I CONSUMATORI

Siamo disposti ad acquistare, regalare o pagare una cifra più alta per oggetti o capi confezionati a mano. È stato definito “handmade effect” da uno studio pubblicato sul Journal of Marketing. Stijn van Osselaer, ricercatore della Cornell University, e il suo team hanno dimostrato che per il campione analizzato i prodotti handmade “contengono più amore” in quanto sono realizzati da un essere umano e non da una macchina. Il lockdown ha costretto a rallentare il passo, ad apprezzare una vita più semplice, fatta quasi esclusivamente di acquisti necessari, fatti a mano e sostenibili, meno sprechi e più tempo trascorso in famiglia.

Per Fashion United, nel dopo Coronavirus la produzione locale sarà protagonista di una fase di espansione e gli atelier artigianali vivranno un momento di rinascita. Parola chiave sarà glocalizzazione, un approccio che consiste nel mantenere le specificità locali, aprendosi però a un mercato globale. L’eleganza e il rigore sono tornati in auge e diversi stilisti hanno manifestato l’intenzione di abbandonare una produzione pressoché illimitata di capi, creando una sola collezione per stagione. Anche i consumatori sembrano intenzionati a fare scelte più green: come riporta The state of fashion, il 15% degli statunitensi e degli europei acquisterà capi più sostenibili sia a livello ecologico sia sociale.