LA VOCE DI TUTTO IL MONDO

asterischi
By Pierino DiEugenio
Pubblicato il 2 Luglio 2013

Viviamo tempi grami, scarseggiano fatti positivi. Trovo arduo anche sedermi allo scrittoio perché questi asterischi dipendono dalla buona notizia come lo gnocco dalla patata. Quando io ero piccolo nell’aria si sentiva il profumo delle cotolette che la mamma stava preparando nell’attesa ansiosa che il papà tornasse dal lavoro. Oggi le cose sono cambiate: l’aria non profuma perché la mamma non ha le cotolette da preparare e il papà non torna dal lavoro semplicemente perché ha smesso di andarci. Una volta mi appassionavano le gesta dei giovani, gli eventi sportivi con particolare attenzione alle imprese calcistiche. Da qualche tempo invece, non chiedetemi perché, faccio l’occhio di triglia anche agli exploit dei vecchietti. Prendete ad esempio Ugo Sansonetti, vegliardo di 94 anni, che ai pomeriggi davanti alla tv preferisce lo sport attivo, con l’unico chiodo fisso di non arrendersi mai. E da quando è in pensione, in una ventina d’anni ha vinto tutto quello che c’era da vincere, fino al record mondiale dei 200 metri senior. Ha salutato il 94esimo compleanno con uno spettacolare tuffo carpiato all’indietro. “Mi piace mettermi alla prova, lottare per ottenere un risultato. L’ho sempre fatto, nello sport come nel lavoro”. Salute. Forza Ugo, per festeggiare i cento anni ti aspetto vincitore della maratona di New York. Ma intanto a vincere la prima edizione del nuovo talent The voice of Italy su Raidue è un’albanese, Elhaida Dani di 19 anni. “I telespettatori hanno votato la mia voce, non è importante che io sia albanese perché credo che la voce sia di tutto il mondo e penso che gli italiani abbiano capito che bisogna andare oltre la nazionalità”. Urca, se l’hanno capito. Anzi hanno capito pure l’aggiunta: “Se penso alla mia carriera, la penso qui in Italia”. Del resto, perfino qualche furbetto americano trova l’America in Italia. Vabbe’ passiamo ai Modà, proviamo a cantare se si potesse non morire con Kekko che lancia il nuovo cd Gioia come un inno alla positività. “Quando hai la salute e la vita hai tutto, quindi meglio apprezzare tutto ciò che incontri senza piangersi addosso. In un momento così difficile soprattutto per i ragazzi, vorrei trasmettere la speranza: appassionatevi a qualcosa e sognate più che potete, è gratis e aiuta a raggiungere i propri obiettivi”. Sì, ma qualche famiglia non piange perché non ha più lacrime e qualche ragazzo sogna in bianco e nero perché privo di forza per sognare a colori. Forse ha ragione Natasha St-Pier: “Credo che il nostro tempo abbia bisogno di una spiritualità molto semplice, fatta di piccole gentilezze quotidiane” afferma mentre spopola in Francia duettando con Anggun Vivre d’amour, versi di Teresa di Lisieux. Chissà che la piccola santa non voglia darci una mano per risalire la china di questo nostro pazzo mondo.      pierinodieugenio@yahoo.it

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