Secondo la Federconsumatori, che ha monitorato i costi dei servizi balneari, i gestori degli stabilimenti pur di non perdere altri clienti hanno mantenuto stabili i costi di ombrelloni e lettini. Nonostante la crisi, però, nel mondo aumentano i viaggi di lusso
Come saranno le nostre vacanze? Intanto, andremo in vacanza? La crisi ha modificato sostanzialmente le nostre abitudini, costringendoci ad accorciare i periodi (vi ricordate quando era un mese intero…?). Adesso siamo tra una e due settimane e anche il budget non è elevato. Se proprio vogliamo andare in vacanza dobbiamo accontentarci e sentirci comunque fortunati rispetto ai milioni di nostri connazionali che resteranno a casa perché non possono permettersi qualche giorno al mare o in montagna.
Finalmente anche i gestori degli stabilimenti balneari sembra si siano accorti che non c’è più nulla da spremere al cittadino qualunque e le loro associazioni si sono premunite di far sapere che i prezzi saranno abbassati. Fino allo scorso anno non è stato così, ora possiamo verificarlo direttamente. Comunque, dando per vero ciò che dicono le associazioni dei balneatori, quest’anno chi andrà al mare risparmierà più del 50%, rispetto a quello precedente, almeno sul fronte dei servizi da spiaggia. Lo sostiene la Federconsumatori che ha monitorato i costi dei servizi balneari per il 2013. Pur di non perdere altri clienti, i gestori degli stabilimenti – che temono per le concessioni demaniali a causa della direttiva Bolkestein che impone nuove forme per il pagamento delle aree – hanno mantenuto stabili, per quest’anno, i costi di ombrelloni e lettini. Addirittura, in alcuni casi viene segnalata qualche lievissima diminuzione: il costo giornaliero di una sdraio diminuirà del 5%. Diminuiscono lievemente anche i costi degli abbonamenti mensili e stagionali, sempre meno selezionati, proprio perché le famiglie tendono a ridurre il soggiorno presso le località di mare.
Invece, ciò che sembra andare a gonfie vele, in tutto il mondo, è il turismo di lusso, anche se in Italia risente un po’ della crisi e, quindi, le evoluzioni sono inferiori. Una ricerca della società di consulenza Aigo, realizzata ad aprile su un panel di 500 professionisti dell’industria turistica (di cui il 72% rappresentato da agenti di viaggio e tour operators), evidenzia lo scenario attuale del settore dei viaggi di lusso in 8 mercati internazionali, le tendenze e le previsioni degli addetti ai lavori, oltre a definire un profilo del viaggiatore-tipo. Il settore mantiene una buona performance: il 78% degli intervistati dichiara di vendere viaggi di lusso e di questi il 51% afferma di averne venduti in media più di quattro all’anno per ciascun cliente. L’Italia, però, è l’unico mercato in cui le prenotazioni sono calate, almeno secondo il 52% di coloro che hanno risposto allo studio.
I mesi durante i quali si concentrano i viaggi di questo segmento sono dicembre, luglio e agosto; la durata del soggiorno è di oltre 10 giorni. Il budget di ciascun viaggio oscilla tra i 5.000 e i 10.000 euro. La Gran Bretagna è il paese in cui la spesa media per viaggio è più alta e si attesta oltre i 10.000 euro, mentre Cina e Spagna sono i paesi in cui la spesa per viaggio è più bassa (inferiore ai 5.000 euro). In Italia, la più alta percentuale indica tra i 5.000 e i 10.000 euro di spesa.
Il moderno viaggiatore di lusso è esigente e selettivo, ben informato e sempre più alla ricerca di offerte e servizi; ha un’età fra i 36 e i 55 anni e viaggia preferibilmente accompagnato da un partner. Secondo il 61% degli intervistati il viaggio viene prenotato da donne. Nella fase decisionale, i viaggiatori di lusso sono attratti principalmente da privacy ed esclusività del viaggio, qualità dell’alloggio, reputazione della destinazione/hotel. I viaggiatori di lusso apprezzano soprattutto Spa e centri benessere in Italia, Germania, Francia e Spagna, mentre la gastronomia è al primo posto per gli inglesi.
Non sappiamo quanti tra noi siano compresi in quest’ultima fascia. Comunque, al risparmio o meno, buone vacanze.