LA ‘NGRECCIATA UNA VIBRANTE MINESTRA!

By Gloria Danesi
Pubblicato il 2 Maggio 2013

È un piatto TIPICO DELLA VAL VIBRATA che condensa tutto l’inebriante profumo della primavera inoltrata e il sapore elargito con generosità dai diversi ingredienti, tutti freschi, provenienti dall’orto. Fare squadra è importante in ogni occasione, in cucina poi è essenziale per ottenere il massimo del gusto. Il gusto a tutto tondo è, infatti, il risultato ottenuto dalla sinergia di ingredienti che presi singolarmente possono essere anche poco significativi. A dispetto di alcuni modi di dire riferiti a una certa cucina raffazzonata o ripetitiva, tipo “o mangi questa minestra o salti dalla finestra” oppure “è la solita minestra”, proponiamo la principessa delle minestre: la ’ngrecciata. Principessa in quanto il titolo di regina delle minestre lo riserviamo alle virtù teramane. Un territorio enogastronomicamente davvero felice quello della provincia di Teramo, dove anche l’umile ma deliziosa “principessa” è un piatto tipico della zona, in particolare della Val Vibrata. Nella ’ngrecciata si condensa tutto l’inebriante profumo della primavera inoltrata e il sapore elargito con generosità dai diversi ingredienti, tutti freschi, provenienti dall’orto che si esaltano formando una squadra. Il tridente è composto da piselli, carciofi e fave, queste ultime giocano nel ruolo di centravanti, coaudivato da un centrocampo di tutto rispetto: cipollotti e patate novelle, mentre la difesa è assicurata da un robusto olio extravergine d’oliva e dal concentratissimo sale. La preparazione atletica prevede: sbucciatura e pulitura di fave, piselli e patate, con il taglio grossolano di cipolle e carciofi e quello fine delle altre verdure; si passa poi alla rosolatura con olio, utilizzando un tegame di adeguate dimensioni avendo l’accortezza di mescolare senza interruzione per 10 minuti circa. A questo punto, onde evitare la disidratazione dei “giocatori” in campo, si aggiungono tre mestoli di acqua calda e si lascia cuocere per altri 5 minuti. È tempo, ora, per chiudere la partita dell’ingresso delle patate e del sale. Trascorsi gli ultimi 10 minuti di cottura il gioco è fatto. Esiste una variante a questa ricetta che prevede, per avere la meglio su palati che amano gusti più forti, d’inserire giocatori capaci di imprimere una spinta particolare a livello di gusto nella fase della rosolatura: guanciale, pancetta (meno invadente che preserva meglio tutta la bontà della verdura) e la spalletta di maiale.

Nel Lazio la minestra, con l’aggiunta di carne suina, è chiamata vignarola (vignarolo è il nome attribuito agli ortolani) e la ricetta include l’uso della mentuccia. Nella versione siciliana, invece, la nostra minestra è denominata frittedda. A riprova che la cosiddetta cucina povera, ma tanto ricca di bontà, è la cifra dell’intera cucina italiana e di quella abruzzese in particolare. Forte di tale consapevolezza ogni centro della Val Vibrata è impegnato nella valorizzazione di piatti e specialità tradizionali. Qualche esempio: Torano Nuovo si è autoproclamato “paese del gusto” per gli ottimi formaggi e salumi, in particolare la ventricina spalmabile; Civitella del Tronto si impone per le ceppe, originale pasta fatta in casa; Nereto vanta la capra alla neretese con sugo di pomodoro e peperoni rossi fritti; Sant’Omero specializzato nella preparazione del baccalà declinato con grande fantasia, vedi le olive ascolane ripiene di baccalà, oppure baccalà al forno con funghi, baccalà arrosto o con zuppa di ceci.

Ad esaltare tante bontà concorrono i vini e oli prodotti nella valle, tutti di qualità superiore. Vini Trebbiano d’Abruzzo Doc e Montepulciano delle colline teramane Docg (Denominazione di origine controllata e garantita). E come se non bastasse sulla “strada del vino”, che si dipana tra Martinsicuro e Campli, troviamo un Doc speciale, quello di Controguerra, centro che si è munito anche di una De.Co (Denominazione comunale) a tutela del vino cotto prodotto da uve Montepulciano bollite in caldaio di rame. L’olio vibratiano è un profumatissimo extravergine di oliva Dop pretuziano delle colline teramane il cui consorzio di tutela ha sede a Colonnella.

La Val Vibrata rappresenta, quindi, la meta ideale per coloro che apprezzano le atmosfere dei luoghi che hanno fatto la storia, che subiscono il fascino di marine sconfinate e colline coltivate e che al contempo amano gustare dei prodotti irripetibili perché realizzati grazie a questo mix: condizioni ambientali ideali e uomini e donne davvero ideali.

 

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