IL LEGNO CHE UNISCE…

Un’opportunità di sviluppo e crescita
By Marta Rossi
Pubblicato il 28 Gennaio 2021

La Falegnameria e Officina Sociale K_alma, nata nel 2017 a Roma, offre a migranti e italiani inoccupati o disoccupati, occasioni di educazione formale e informale, autoformazione, autoespressione, conoscenza, integrazione ed inclusione sociale

La falegnameria sociale K_alma nasce da un sogno e da un amore. Il sogno era quello di creare qualcosa che non c’era, e l’amore invece era quello per il legno e gli alberi. Protagonista è Gabriella Guido, presidente della Falegnameria e Officina Sociale K_alma che prendono vita nel 2017, a Roma, nel quartiere Testaccio e che da quel momento offrono a migranti e italiani inoccupati o disoccupati, occasioni di educazione formale e informale, autoformazione, autoespressione, conoscenza, integrazione ed inclusione sociale. Si tratta di un progetto finalizzato a mettere in rete attività sociali, formative e professionali, perché il sistema dell’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo non sia solo una serie di attività separate, disconnesse, senza una reale prospettiva. “Mai come in questi ultimi anni, abbiamo affrontato un fenomeno così complesso, che deve essere governato anche a livello locale con intelligenza, competenza, sensibilità, legalità e anche, perché no, creatività ed innovazione”, dicono dall’associazione.

Il 2020 è stato un anno difficile, forse tra i più difficili, per la pandemia e per tutto quello che ha comportato: molte persone che già prima non avevano una vita facile si sono ritrovati senza lavoro, con un disagio economico importante.

Abbiamo dovuto chiudere nei mesi del lockdown, ma abbiamo poi deciso di attingere a tutte le risorse possibili e alle varie reti di solidarietà delle quali facciamo parte per riaprire e per continuare a offrire, ora più che mai, uno spazio di socializzazione, di formazione informale e gratuita, di auto-imprenditorialità e soprattutto di assistenza a soggetti migranti e italiani inoccupati”, spiega Gabriella Guido. “Abbiamo riaperto il 20 giugno, tra l’altro in uno spazio ancora più grande all’interno del Villaggio Globale, proprio perché la richiesta di partecipazione è cresciuta e quasi raddoppiata proprio a causa del Covid”, aggiunge.

Uno sforzo che però ha portato due risultati importanti: la Falegnameria e Officina Sociale K_alma è, quest’anno, tra le quattro realtà presenti a Roma selezionate per il conferimento del logo We Welcome per il progetto Welcome Working for Refugee Integration, da parte di UNHCR-Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Inoltre, la falegnameria è stata registrata come Falegnameria Etica da FSC® Italia.

Siamo molto felici di questo riconoscimento, che dobbiamo soprattutto ai falegnami che, da quasi quattro anni, formano gratuitamente migranti e italiani inoccupati o disoccupati, e a tutti i sostenitori del progetto, tra cui cittadini, enti e istituzioni che dal 2017 a oggi hanno garantito la continuità e la sostenibilità della Falegnameria. Un grazie alla Chiesa Valdese e alla Fondazione Haiku che da due anni finanziano alcune delle spese per la formazione”, dichiara Gabriella Guido. “L’obiettivo di K_alma – prosegue – è di combattere le disuguaglianze e iniquità sociali, per rimettere al centro la dignità dell’essere umano partendo proprio dal lavoro e dallo sviluppo delle competenze. Ma oltre ai diritti umani è già da diverso tempo che percorriamo la via delle tematiche ambientali”.

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