Il giubileo passionista

By Lorenzo Mazzoccante
Pubblicato il 28 Settembre 2020

Era il 22 novembre 1720 quando un giovane Paolo della Croce indossava l’abito da eremita mosso dall’ispirazione di essere chiamato da Dio a qualcosa di grande. La sera di quello stesso giorno avrebbe intrapreso un ritiro di 40 giorni culminati con la prima stesura di una nuova regola. La strada era tracciata: Paolo avrebbe fondato una nuova famiglia religiosa che avesse una particolare attenzione alla Passione di Gesù.

Li avrebbe chiamati i Chierici Scalzi della Santissima Croce e Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, ma ben presto divennero per tutti semplicemente i “passionisti”.

Sono passati 300 anni da quando il fondatore scelse di seguire risolutamente la sua vocazione, e la congregazione celebra questo giubileo in tutto il mondo grazie ad una “icona pellegrina” studiata e voluta dalla curia generale perché visitando ogni comunità nel mondo desse insieme il segno della festa e quello della comunione.

L’icona, che ha già visitato le Americhe e il nord Europa, e dopo Italia partirà verso Africa e Asia, si trova ora presso il Santuario di San Gabriele dove rimarrà fino al 1 ottobre. Per l’occasione la comunità ha fissato la propria messa comunitaria alle ore 18,00 e a partecipare sono ogni volta gruppi diversi. La prima sera ci sono stati gli Amici di Gesù Crocifisso, la seconda gli Amici di San Gabriele, domenica i volontari di Unitalsi e Associazione Nazionale dei Carabinieri, oggi le Suore Passioniste della regione Abruzzo, e altri gruppi verranno nei prossimi giorni.

A rendere uniche queste celebrazioni, sempre all’insegna del santo fondatore, una liturgia studiata appositamente dal padre Dario Di Giosia, superiore locale, in cui sviscerare di Gratitudine, Profezia e Sapienza, emersi nel corso dell’ultimo capitolo generale della congregazione.

L’icona, al cui centro ci sono il Cristo Crocifisso, la Vergine Addolorata (patrona della congregazione) e san Paolo della Croce, ha due tavole laterali sulle quali sono rappresentati alcuni dei santi più rappresentativi della congregazione: santa Gemma Galgani (laica), il beato Isidoro di San Giuseppe (religioso fratello), San Gabriele (chierico, studente di teologia) e il beato Domenico della Madre di Dio (sacerdote e missionario tra gli anglicani).

 

 

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