IL CLIMA CAMBIA PELLE E LA SICCITÀ INCOMBE
Ogni anno che passa la regolarità delle stagioni sta divenendo un ricordo e l’estate, sempre più calda, si porta dietro una scia di siccità che si ripercuote sulla produzione agricola in modo da incidere sui costi finali a danno dei consumatori. Ma anche sulla erogazione dell’acqua potabile tanto che in molte zone si è dovuti ricorrere al fermo degli acquedotti nelle ore notturne e al divieto di attingere il prezioso liquido nei fiumi e torrenti dell’alto pesarese. Stando allo studio condotto dall’Assam, l’agenzia regionale che si occupa dello sviluppo agroalimentare e cura il meteo per il settore agricolo, quella del 2021 è stata l’ottava estate più secca per le Marche dal 1961. Giugno, luglio e agosto sono stati i mesi più caldi del normale e nel mese delle ferie l’aumento della temperatura ha toccato l’1,4 gradi in più rispetto alla norma. Per contro ottobre è stato il più freddo. Tra ottobre e novembre, inoltre, si sono registrate precipitazioni sopra il consueto. Nei due mesi sono caduti rispettivamente 121 e 148 millimetri di pioggia contro i 78 e 92 del periodo storico che va dal 1981 al 2010. Da gennaio a novembre di quest’anno la temperatura media è stata superiore dello 0,8%, decimo valore più elevato dal 1961. Tra il dicembre 2020 e il novembre 2021 sono caduti 718 millimetri di pioggia, valore inferiore del 10% rispetto alla media del trentennio precedente.