BUON NATALE… NONOSTANTE TUTTO

By Ciro Benedettini
Pubblicato il 30 Novembre 2020

Ha già fatto troppe vittime il Covid 19 e anche troppi danni economici. Non possiamo arrenderci ora. La pandemia, oltre che con l’ultra sospirato vaccino (quando arriverà), si vince con la tenacia e perseveranza nell’accettare le limitazioni imposte. Buon Natale…nonostante tutto

Pensavamo di avercela fatta o quasi e invece quello che avevamo temuto è avvenuto: la seconda ondata del Covid 19, più feroce e pericolosa della prima, anche perché è venuto meno nel frattempo quel senso di comunità che invece ci aveva unito e sostenuto nella prima fase. Per gli italiani nuovi sacrifici, divenuti più gravosi e insostenibili dopo la semi-pausa estiva. Purtroppo non c’è alternativa. Il virus è ancora tra noi e continua a fare vittime.

Non si scherza con questo virus. Né si può dimenticare che il Covid 19 ha già ucciso oltre 40 mila persone in Italia e oltre 1 milione 300 mila nel mondo. Gli ospedali sono di nuovo pieni, le rianimazioni pure e cresce il numero dei morti.

La battaglia contro il Covid 19 è irrinunciabile, bisogna affrontarlo con tutte le armi che abbiamo e purtroppo le più efficaci, in attesa del vaccino, sono ancora quelle che conosciamo: stare in casa, uso della mascherina, distanziamento sociale e igiene, soprattutto delle mani. Cose che abbiamo fatto esemplarmente, sia pure con sacrificio, per 4 mesi.

Tuttavia il malessere sociale nel Paese è grande e comprensibile. Si scontrano due esigenze: salute ed economia. Se la priorità è data alla salute (come è giusto) si compromette l’economia. Se la preferenza è data all’economia si mette a rischio la salute e la vita di centinaia di migliaia di persone. Un intreccio perverso che lascia molti scontenti e vittime sul campo. Aggrava il tutto il fatto che il Paese ha perso la coesione sociale che aveva dimostrato nella prima ondata del virus. Le tre zone, rossa, arancione e gialla, oltre all’incidenza del virus, dimostrano la frammentazione del Paese. E i cosiddetti “ristori” governativi, pur ben più generosi del passato, sono comunque considerati insufficienti. È bene e giusto far sentire la propria voce, reclamare i propri diritti, protestare pubblicamente anche, purché tutto avvenga pacificamente.

Ci siamo fatti prendere alla sprovvista: governo, partiti, e anche scienziati, in modo troppo precipitoso avevano dato per vinta la battaglia contro il virus. E anche noi su questa pagina forse abbiamo peccato di ottimismo. Ma non si può rinunciare alla speranza.

Auguro che quando gli abbonati leggeranno questa nota, le severe misure decise dal Governo abbiano già fatto effetto e che, quindi, si possa celebrare il Natale con più serenità, senza illuderci che saranno abolite tutte le restrizioni. Per l’anno nuovo si spera nei vaccini. Sarà un momento bello ma anche difficile: innanzitutto perché è improbabile che vi sia la disponibilità immediata dei vaccini per tutti e poi perché l’idea del vaccino rischia psicologicamente di far cadere anzitempo tutte le precauzioni. Non dovremmo essere precipitosi ancora una volta e farci nuovamente del male. Mi torna in mente un vecchio proverbio: Chi la dura la vince!

La speranza non muore e la suggerisce e sostiene puntualmente il Natale che celebra la nascita del Figlio di Dio tra noi. Gesù non è venuto a cambiare magicamente le cose, ma a offrirci l’energia, la pazienza, la costanza per cambiarle. Vale ancora il grido “Nulla sarà come prima”, perché con impegno e sacrificio tutto può diventare migliore di prima, come tutti auspicano. “Noi sappiamo che tutto concorre al bene per quelli che amano Dio” scriveva san Paolo ai Romani circa 2000 anni fa (Rm 8,28).

Prendo in prestito dalla Sacra Scrittura l’augurio natalizio ai nostri lettori: “Ti benedica il Signore e ti custodisca! Ti conceda ciò che il tuo cuore desidera e adempia ogni tuo progetto” (Nm 6,24 e Sal 20,4).

Buon Natale e felice anno nuovo, nonostante tutto!

Comments are closed.