Artefici e protagonisti della Pace
Si è da poco concluso la Veglia Mariana Internazionale dei Giovani al santuario di San Gabriele. Tanti, tantissimi i giovani presenti alla preghiera in santuario, e tanti anche i giovani adulti, i genitori, gli educatori cristiani (catechisti, scouts, ecc.) che hanno voluto partecipare a questo momento entrato ormai nella tradizione del mese di Maggio del Santuario.
Il rosario di quest’anno è stato pregato con una intenzione particolare per la pace nei paesi colpiti dal flagello della Guerra e tra le nazioni in collegamento (insieme a Magadascar, Albania, Sri Lanka, Regno Unito e Messico) c’era anche il seminario “Redemptoris Mater” di Kiev (Ucraina) che, in questo periodo, è ospite di un seminario greco-ortodosso della Transcarpazia (regione al confine con l’Ungheria, ndr). Il rettore del seminario ha raccontato di essere andato coi suoi seminaristi a distribuire pasti a quanti attendevano anche due giorni in attesa di un visto che permettesse loro di fuggire dalla guerra.
La preghiera, in diretta dal santuario di San Gabriele dell’Addolorata, è stata guidata da monsignor Angelo Vincenzo Zani, segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica. Accanto a lui il vescovo di Teramo-Atri, monsignor Lorenzo Leuzzi, e il rettore del santuario, padre Dario Di Giosia.
Al termine del rosario, monsignor Zani si è rivolto ai giovani (presenti e collegati tramite reti sociali e televisioni) ripercorrendo il giorno di Pasqua, dall’incontro di Gesù con la Maddalena, all’incontro sulla via di Emmaus e in serata nel cenacolo evidenziando come perché si possa arrivare al mandato di “Predicare la conversione e il perdono dei peccati a tutti” Gesù deve più volte fare riferimento alle Scritture e agli annunci che questa fa della sua risurrezione. E poiché perché anche noi possiamo essere testimoni credibili del risorto, occorre che siano compiuti cinque passi:
- Incontrare Gesù e rimanere in contatto con lui. Uscendo da noi stessi e amando il prossimo sull’esempio di Gesù: ovvero partendo dal suo punto di vista,
- Ascoltare e vivere la Parola del Signore. Occorre cioè confrontarsi con la Parola di Dio in cui si trova il progetto che Egli ha preparato per l’umanità e che Gesù ha compiuto,
- Condividere e testimoniare la nostra esperienza. Non con grandi prediche, ma con l’esempio,
- Il coraggio di affrontare le difficoltà. Che significa ricordare che Gesù ha salvato il mondo proprio attraversando e vincendo la prova. Pagando il nostro riscatto a caro prezzo col suo sangue sparso sulla Croce.
- Pace a voi. «La pace – ha detto monsignor Zani – è la grande consegna che il Risorto affida a ciascuno di noi al termine di questa veglia mariana. Con l’aiuto della vergine santissima, ciascuno di noi è portatore di un messaggio di amore, artefice e protagonista della Pace».