SERRAMONACESCA In provincia di Pescara, gli abitanti vivevano lì fin dal periodo dei Barbari. Alcune famiglie decisero di fermarsi e dare origine a un piccolo borgo. Il perché viene da una presenza ancor oggi importante: l’abbazia di san Liberatore a Maiella, proprietà di Cassino dal IX secolo. Un punto di riferimento fino agli inizi del 1800 quando Gioacchino Murat decretò la soppressione delle chiese e l’abbazia non fece eccezione e fino agli inizi degli anni sessanta cadde in abbandono. La rinascita avvenne attraverso la decisione di un importante restauro che oggi ci permette la visita. La struttura di San Liberatore a Maiella presenta pianta basilicale a tre navate con tre absidi. Lateralmente ci sono due ingressi al chiostro. Bellissimo è il pavimento della navata centrale. Imponente è il campanile. L’abbazia è tappa finale di un progetto di turismo lento. Pellegrini e camminatori da tutta Italia percorrono il cammino di Celestino V, tutto all’interno del parco della Maiella. 90 chilometri complessivi da percorrere in 6 tappe. E così sulle orme del “papa del gran rifiuto” si parte dall’abbazia di Santo Spirito, si passa per Sulmona, dopo aver toccato Pacentro, Roccacaramanico e Lettomanoppello per concludere l’esperienza a San Liberatore a Maiella.
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