Atri è troppo bella per finire in una rubrica di poche righe. Chi scrive farebbe una figuraccia, visto il poco spazio. E allora vi consigliamo oggi “l’altra Atri”. Non quella piena di storia ma quella piena di natura. È la riserva del Wwf dei calanchi. Poco fuori la città ducale verso Teramo ma direzione Treciminiere. Arrivi e il paesaggio è un mix tra le nostre colline e il paesaggio lunare regalato dai calanchi, un fenomeno erosivo molto suggestivo. Il direttore Adriano De Ascentiis e l’archeologa Maria Cristina sapranno darvi delle deliziose curiosità sulla fauna che vive tra quei posti stupendi e su chi ha vissuto prima da quelle parti. Soddisfatta la curiosità riscendendo verso il mare a Borgo Santa Maria di Pineto, sulla destra nei pressi del palazzetto dello sport (il sito è segnalato), un altro “mistero” della natura. È un vulcanello, niente a che vedere con il Vesuvio o l’Etna, dall’altezza di scarsi dieci metri che erutta, seppur “timidamente”. Sono i gas che portano in superficie acqua e fango. Un fenomeno originale per quelle parti.
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