NON MANDIAMO IN FUMO LA NOSTRA VITA

Il prossimo 31 maggio, il mondo intero si unirà nuovamente per celebrare la Giornata mondiale senza tabacco. Questo evento annuale, promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli del consumo di tabacco e sull’esposizione al fumo passivo. Ogni anno, milioni di persone muoiono a causa di malattie legate al tabacco, rendendo questa causa una delle principali minacce per la salute pubblica a livello globale.

L’epidemia del tabacco – sottolinea l’Oms, è una delle più grandi minacce alla salute pubblica che il mondo abbia mai dovuto affrontare, uccidendo oltre 8 milioni di persone all’anno in tutto il mondo. Più di 7 milioni di questi decessi sono il risultato del consumo diretto di tabacco, mentre circa 1,3 milioni sono il risultato dell’esposizione dei non fumatori al fumo passivo.

Tutte le forme di consumo di tabacco sono dannose e non esiste un livello sicuro di esposizione al tabacco. Il fumo di sigaretta è la forma più comune di consumo di tabacco in tutto il mondo. Altri prodotti del tabacco includono tabacco per pipa ad acqua, sigari, sigaretti, tabacco riscaldato, tabacco da arrotolare, tabacco da pipa, bidis e kretek e prodotti del tabacco senza fumo.

Circa l’80% degli 1,3 miliardi di consumatori di tabacco in tutto il mondo vivono in Paesi a basso e medio reddito, dove il peso delle malattie e dei decessi legati al tabacco è più pesante. L’uso del tabacco contribuisce alla povertà dirottando la spesa delle famiglie dai bisogni primari come cibo e alloggio al tabacco. Questo comportamento di spesa è difficile da frenare perché il tabacco crea una forte dipendenza.

I costi economici del consumo di tabacco sono sostanziali e comprendono costi sanitari significativi per il trattamento delle malattie causate dal consumo di tabacco, nonché la perdita di capitale umano derivante dalla morbilità e dalla mortalità attribuibili al tabacco.

In Italia è in crescita il consumo di sigarette tra le donne (5,8 milioni sono le fumatrici) e le ragazze. I dati sui consumi delle sigarette elettroniche, delle puff bar e dei prodotti a tabacco riscaldato continuano ad aumentare tra i più giovani.

Una piccola luce di speranza, però, arriva dall’ultimo report dell’Organizzazione mondiale della sanità secondo il quale il consumo di tabacco a livello globale starebbe diminuendo: se nel 2000 i fumatori over 15 erano 1,36 miliardi, nel 2022 sono scesi a 1,25. Sicuramente un trend positivo per la salute globale, ma comunque peggiore di quanto auspicato: i piani per il 2025, infatti, prevedevano una diminuzione del 30% rispetto ai dati del 2010, che difficilmente verrà raggiunta.

Nel 2000, comunque, una persona su tre era fumatrice, mentre nel 2020 la quota è scesa a un adulto su cinque. Il report dell’Oms osserva anche che la tendenza alla diminuzione del consumo di tabacco accomuna 150 Paesi nel mondo, mentre sono sei (Congo, Egitto, Indonesia, Giordania, Oman e Repubblica di Moldavia) i Paesi in controtendenza. Solo 56, comunque, raggiungeranno l’obiettivo globale di riduzione del 30% rispetto ai tassi del 2010. Tra questi spiccano il Brasile, con una riduzione relativa del 35% e i Paesi Bassi, anch’essi prossimi all’agognato -30%.