NASCIAMO VERAMENTE LIBERI?

By Luciano Temperilli
Pubblicato il 28 Febbraio 2018

Ciao, sono un giovane di 22 anni e vorrei che mi spiegasse il concetto di libertà e verità. Gesù, se non ricordo male parliamo del racconto di Giovanni, ha detto che “la verità ci fa liberi”: Ma in che modo? E soprattutto: l’uomo nasce veramente libero oppure è già programmato? Mi riferisco in particolare all’aspetto biologico che – come sostengono gli esperti – è altro il risultato finale di una “programmazione” che si trasmette nel tempo, di padre in figlio… Io alla fine del mio percorso di vita, dunque, avrò vissuto da uomo libero oppure avrò semplicemente “amministrato” o “subito” l’eredità genetica? A me, ad esempio, durante la giornata, la settimana, i mesi capita di voler assecondare il mio umore e quindi le mie debolezze, facendo ciò che più mi piace… Poi, però, devo scontrarmi con la realtà di una società con le sue regole “scritte e non”, dove naturalmente gioca un ruolo importante anche la famiglia dove sì è nati, cresciuti, indottrinati, eccetera eccetera. Per non parlare poi dell’ambiente naturale dove un uomo cresce. Credo ad esempio che il concetto di libertà in un abitante della foresta amazzonica sia diverso da quello di un manager europeo…                   Nicolò

Bella domanda che ha già in sé un tentativo di risposta. Non siamo liberi dall’aspetto genetico, cerchiamo però di acquistare più libertà. Non siamo liberi dagli aspetti psicologici personali e sociali, dalle pressioni e dai condizionamenti, cerchiamo però di conquistare la nostra libertà. A volte siamo paralizzati o entusiasmati dalle nostre emozione e non sappiamo come gestirle cerchiamo però di assaporarle o di reprimerle senza farci condizionare. Con la mente e con il cuore stiamo sempre un passo avanti a quello che ci presenta la vita ma spesso siamo risucchiati dai nostri limiti e la libertà desiderata rimane un sogno non realizzato. Liberi certo, ma da che cosa, si interrogava Vasco in una sua bella canzone. Certi sogni di libertà a volte sconfinano con un desiderio malato di onnipotenza. Siamo invece limitati e la libertà è un gradino da conquistare passo dopo, passo. Prova a pensar quanto tempo ci vuole per umanizzare il selvaggio che in noi, il bambino che pensa di poter tutto quando invece ha bisogno di tutto. Libertà troppo spesso è illusione di libertà come delirio di onnipotenza. Prova a guardarti in giro e potrai scoprire quanti illusi di infinito hanno toppato con la cruda realtà. Quanta gente pensando di essere liberi nel soddisfare i propri sentimenti, pulsioni, umori, passioni, desideri hanno invece scoperto una nuova schiavitù. Pensa a tutte le dipendenze, tutte presentate e desiderate come conquiste di libertà che diventano condizionamenti e nuove schiavitù. Semplicemente si è sbagliato l’obiettivo, l’oggetto del desiderio.

Forse l’essere liberi da qualche cosa che ci condiziona è importante ma non soddisfa appieno. Che ci facciamo della nostra libertà una volta che riusciamo a controllare meglio il nostro corpo e la nostra mente? Rischia di diventare un boomerang perché ci ritroviamo chiusi nuovamente in noi stessi.

A me pare che libertà diventa piena, senza illusioni e concreta, quando serve a qualcosa. Quando si è liberi per. Forse per aiutare, per amare, per servire, per donare. Allora la libertà ha una sua completezza in quanto raggiunge un obbiettivo al di fuori di se stessi e che ci ritorna come soddisfazione non egoistica, come senso di missione compiuta.

Allora ci può essere una illusione di libertà, che è chiaramente una menzogna, e una realizzazione di libertà che è verità. E la verità è Cristo: la sua vita, il suo stile, il suo operare. Secondo me in questo senso la verità ci farà liberi perché siamo liberati dai nostri deliri di onnipotenza e dalla paura della morte per vivere la libertà dei figli di Dio. Ed è una libertà vittoriosa perché va oltre la morte, quindi è vera diversamente il dubbio rimarrebbe! A cosa servirebbe una libertà donata se venisse sconfitta dalla morte?

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