LIBRI SCOLASTICI E RIVOLUZIONE DIGITALE

gli studenti abruzzesi da quasi un mese sono tornati sui banchi di scuola, ma prima le famiglie hanno dovuto confrontarsi con l’aumento del costo dei libri scolastici. È un problema che va oltre il semplice peso economico perché investe in pieno il diritto allo studio, l’accesso all’istruzione e la qualità dell’apprendimento. Non è cosa di poco conto, perché si tratta di uno dei pilastri del sistema educativo che la Costituzione vuole equo e accessibile a tutti. Tuttavia, il crescente costo dei libri di testo rischia di minare questo principio fondamentale. Quando le famiglie faticano a sostenere il costo dei libri, si rischia di creare un sistema educativo a due velocità, in cui i favoriti sono quelli che possono permettersi tali costi. E se si va a fondo del problema nasce anche un’altra questione che riguarda le implicazioni legate allo studio individuale.

I libri di testo, e non solo quelli, molto spesso sono essenziali per l’approfondimento di argomenti e per la preparazione agli esami. Senza un accesso adeguato a questi materiali, gli studenti potrebbero trovarsi svantaggiati nel loro percorso di apprendimento. Ovviamente, la responsabilità di questi aumenti non è da addossare ai librai anche perché non sono loro a beneficiare di questi aumenti che anzi vedono costantemente ridursi i margini di guadagno, passati dal 15% lordo di due tre anni fa al 10%-12% lordo di oggi. Tra le soluzioni possibili per mitigare il problema del caro libri scolastici, la digitalizzazione dei libri di testo potrebbe svolgere un ruolo fondamentale. L’introduzione di e-books e piattaforme online potrebbero ridurre i costi di stampa e distribuzione rendendo in libri più accessibili.

Si potrebbe obiettare che anche questa procedura comporta delle diseguaglianze in conseguenza del digital divide, cioè l’esclusione dall’accesso ad internet per larghe fasce della popolazione, vuoi per mancanza di strumenti digitali, vuoi per la l’assenza di collegamenti con la rete. Però questo problema è stato decisamente affrontato e parzialmente risolto durante il periodo della pandemia da Covid con l’intervento pubblico e potrebbe essere definitivamente risolto con i fondi europei per la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica.

L’altra strategia è stata indicata dal fai-da-te degli studenti che hanno messo in moto un meccanismo di scambio e di vendita dei libri usati che andrebbe in qualche modo fatto proprio dagli enti pubblici con l’introduzione di programmi di noleggio e di facilitazione degli scambi dei libri usati. Questa possibile soluzione naturalmente si scontra con gli interessi degli editori che pur di fare affari non si risparmiano a immettere sul mercato nuove edizione di libri e manuali molto spesso solo con aggiunte marginali rispetto alle precedenti edizioni. In questo caso un ruolo essenziale lo deve svolgere il corpo docente.

Soluzioni, queste, che non possono prescindere però dalla promozione di politiche di sostegno alle famiglie. Il costo dei libri è un problema che colpisce un numero crescente di famiglie in Abruzzo e in Italia. È un problema, come detto, che va ben oltre la semplice questione economica, toccando temi fondamentali come quello della formazione delle generazioni che dovranno reggere le sorti della nostra democrazia.