La lettera in occasione della presentazione del Documento Preparatorio della XV Assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi è un motivo in più per capire quanto la misericordia e la tenerezza di Bergoglio siano non solo il segno di un magistero pontificio sensibile alle diseguaglianze del mondo, ma anche un’attenzione affettuosa a chi oggi soffre di più questa crisi della globalizzazione, e cioè i giovani
“Carissimi giovani, sono lieto di annunciarvi che nell’ottobre 2018 si celebrerà il sinodo dei vescovi sul tema I giovani, la fede e il discernimento vocazionale. Ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione perché vi porto nel cuore. Proprio oggi viene presentato il Documento Preparatorio, che affido anche a voi come ‘bussola’ lungo questo cammino. Mi vengono in mente le parole che Dio rivolse ad Abramo: Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò (Gen 12,1). Queste parole sono oggi indirizzate anche a voi: sono parole di un Padre che vi invita a ‘uscire’ per lanciarvi verso un futuro non conosciuto ma portatore di sicure realizzazioni, incontro al quale Egli stesso vi accompagna. Vi invito ad ascoltare la voce di Dio che risuona nei vostri cuori attraverso il soffio dello Spirito Santo”.
Con queste parole rivolte ai giovani di tutto il mondo, papa Francesco lo scorso 13 gennaio ha voluto far capire quanto tenga al rapporto con loro. Un rapporto paterno, certo, ma anche amicale, denso di fortezza affettiva e relazionale. La lettera del papa ai giovani in occasione della presentazione del Documento Preparatorio della XV Assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi è un motivo in più per capire quanto la misericordia e la tenerezza di Bergoglio siano non solo il segno di un magistero pontificio attento alle diseguaglianze del mondo, ma una dolce carezza a chi oggi soffre di più questa crisi della globalizzazione, e cioè i giovani.
Parole e interrogativi che ora hanno terreno fertile per trovare risposte adeguate. Per il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del sinodo dei vescovi, “il papa vuole imprimere una scultoria motivazione umana ed ecclesiale del prossimo Sinodo sui giovani, che sono compresi nella fascia di età tra i 16 ed i 29 anni, nella consapevolezza che l’età giovanile richiede di essere adattata alle differenti realtà locali”.
Il documento preparatorio è stato inviato ai consigli dei gerarchi delle chiese orientali cattoliche, alle conferenze episcopali, ai dicasteri della Curia romana e all’Unione dei superiori generali per raccogliere informazioni sulla condizione dei giovani nei diversi contesti in cui vivono, in vista dell’elaborazione dell’Instrumentum Laboris.
Già con il doppio sinodo del 2014-2015 papa Francesco aveva introdotto la novità del questionario, cioè la consultazione del popolo di Dio sui temi sinodali. Un questionario che però aveva avuto, da parte delle diocesi, un diverso grado di approccio “comunicativo”. Ora il processo appare più semplificato e diretto: a un primo questionario sui giovani a cui risponderanno gli organismi interessati, il Vaticano annuncia che promuoverà un secondo questionario contattando i ragazzi direttamente via web.
Il Documento si divide in tre parti. Nella prima invita a mettersi in ascolto della realtà. La seconda evidenzia l’importanza del discernimento alla luce della fede per arrivare a compiere scelte di vita che corrispondano realmente al volere di Dio e al bene della persona. La terza concentra la sua attenzione sull’azione pastorale della comunità ecclesiale.
Il primo capitolo, intitolato I giovani nel mondo di oggi, fornisce elementi utili per contestualizzare la situazione giovanile nella realtà odierna, tenendo conto che il quadro tracciato chiede di essere adattato alle circostanze specifiche di ciascuna regione. In esso si tengono presenti, sono sempre parole di Baldisseri, “alcuni risultati delle ricerche in ambito sociale utili per affrontare il tema del discernimento vocazionale”, così pure le molteplici sfide che riguardano la cultura “scientista”, l’insicurezza, la disoccupazione, la corruzione, nonché i fenomeni dell’alcolismo, del gioco e della tossicodipendenza.
Il secondo capitolo, centro del Documento, ha come titolo Fede, discernimento, vocazione. Questo percorso è ispirato dai tre verbi già utilizzati in Evangelii Gaudium 51: riconoscere, interpretare e decidere.
Il terzo capitolo, intitolato L’azione pastorale, pone l’accento sul significato che ha per la chiesa “l’accompagnare i giovani ad accogliere la gioia del Vangelo” in un tempo, come il nostro, segnato dall’incertezza, dalla precarietà, dall’insicurezza”.
Il questionario che segue è parte integrante del documento, non è una semplice appendice. Esso si distingue pure in tre parti. La prima riguarda la raccolta di dati statistici. La seconda è composta dalle domande. La novità è costituita dal fatto che alle domande generali proposte a tutti indistintamente, si aggiungono 3 domande specifiche per ciascuna area geografica, alle quali si richiede la risposta solo degli appartenenti al Continente interessato. La terza parte ha come oggetto la “condivisione delle pratiche”. Lo scopo di questa parte, anch’essa una novità, è quello di arricchire tutta la chiesa portando a conoscenza le esperienze, spesso di grande interesse, che si svolgono nelle diverse regioni del mondo affinché possano essere di aiuto a tutti.
Papa Francesco sa scaldare il cuore dei giovani. Più che un sinodo sui giovani, sarà interessante valutare un sinodo con i giovani. “Un mondo migliore si costruisce anche grazie a voi, alla vostra voglia di cambiamento e alla vostra generosità. Non abbiate paura di ascoltare lo Spirito che vi suggerisce scelte audaci, non indugiate quando la coscienza vi chiede di rischiare per seguire il maestro. Pure la chiesa desidera mettersi in ascolto della vostra voce, della vostra sensibilità, della vostra fede; perfino dei vostri dubbi e delle vostre critiche. Così, anche attraverso il cammino di questo sinodo, io e i miei fratelli vescovi vogliamo diventare ancor più collaboratori della vostra gioia (2 Cor 1,24)”.
La vocazione all’amore assume per ciascuno una forma concreta nella vita quotidiana attraverso una serie di scelte, che articolano stato di vita (matrimonio, ministero ordinato, vita consacrata, ecc.), professione, modalità di impegno sociale e politico, stile di vita, gestione del tempo e dei soldi, ecc… Lo scopo del discernimento vocazionale è scoprire come trasformarle, alla luce della fede, in passi verso la pienezza della gioia a cui tutti siamo chiamati.
La Chiesa è consapevole di possedere «ciò che fa la forza e la bellezza dei giovani: la capacità di rallegrarsi per ciò che comincia, di darsi senza ritorno, di rinnovarsi e di ripartire per nuove conquiste» (Messaggio del Concilio Vaticano II ai giovani, 8 dicembre 1965); le ricchezze della sua tradizione spirituale offrono molti strumenti con cui accompagnare la maturazione della coscienza e di un’autentica libertà.
(Documento preparatorio della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sui giovani)