IO, VENDITORE DI ELEFANTI

“Vengo dal Senegal. Ho fatto il venditore e vi racconterò cosa mi è successo. È un mestiere difficile, per gente che ha costanza e una gran forza d’animo, perché bisogna usare le gambe e insistere, insistere anche se tutte le porte ti vengono sbattute in faccia”. Quella di Pap è l’esistenza di un clandestino che per sopravvivere deve vendere e per vendere deve percorrere tanta strada, trovare continuamente nuove “piazze”. Dovrà nascondersi, scappare davanti ai poliziotti, cercare un tetto per ripararsi … L’approdo è un manifesto che gli comunica una via legale per uscire dalla clandestinità. Vi si annuncia una sanatoria. Non sarà solo un permesso di soggiorno però a cambiare la sua vita: conteranno l’esperienza, la volontà, la conoscenza, conteranno anche le amicizie conquistate un poco alla volta, per vivere da cittadino in un paese che faticosamente sta cambiando e che faticosamente sta imparando, tra mille contraddizioni, a considerare come parte di sé donne e uomini di altre lingue, di altre religioni, di altre culture.

L'ECO di San Gabriele
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