INTENZIONATI A VOTARE

Quasi due terzi dei cittadini dell’UE dichiarano che “probabilmente” voteranno alle prossime elezioni del Parlamento europeo. I risultati sono dell’ultima edizione dell’Eurobarometro, il sondaggio ufficiale del Parlamento, che ha raccolto le opinioni di oltre 26.000 persone nei 27 Stati membri. Sarà l’ultimo sondaggio di questo tipo ad essere pubblicato prima delle elezioni del blocco, previste tra il 6 e il 9 giugno prossimi.

In totale, il 71 per cento degli intervistati dichiara di essere “probabile” che voterà per scegliere chi li rappresenta nell’emiciclo di 720 membri. Questo dato rappresenta un aumento di 10 punti percentuali rispetto al periodo precedente alle elezioni del 2019. Allora l’affluenza aveva raggiunto il 50,66 per cento, interrompendo una traiettoria di anni di calo della partecipazione.

Il 14% si dichiara invece “poco propenso” a votare, mentre il 13% rimane “neutrale”.

I cittadini di Danimarca (87%), Paesi Bassi (86%), Svezia (81%), Finlandia (79%) e Germania (78%) registrano i tassi più alti di probabilità di voto.

In alcuni Paesi, la probabilità di votare è aumentata rispetto al 2019, tra cui la Repubblica Ceca (dal 39% al 58%), la Romania (dal 55% al 74%), l’Austria e la Polonia (dal 52% al 70% in entrambi), Cipro (dal 44% al 60%) e la Slovacchia (dal 47% al 62%).

La Bulgaria si distingue come unico Stato membro con un calo significativo delle intenzioni di voto, passando dal 57% nel 2019 al 50% nel 2024.

Tuttavia, l’aumento della probabilità di voto è una tendenza forte in tutti i Paesi e si accompagna a un crescente impegno nelle prossime elezioni: Il 60% si dichiara “interessato” o “molto interessato”, con un aumento di 11 punti rispetto alla primavera del 2019.

D’altro canto, il 27% si dichiara “poco interessato” e il 13% “per niente interessato”.

L’Eurobarometro ha anche chiesto ai cittadini di valutare l’importanza che attribuiscono alle elezioni: Il 53% ha parlato di “alta importanza”, il 36% di “media importanza” e il 10% di “bassa importanza”.