Finalmente le messe domenicali

primi pellegrini dopo il lockdown
By Lorenzo Mazzoccante
Pubblicato il 25 Maggio 2020

Adesivi sui sedili e sul pavimento per favorire il mantenimento della distanza sociale; le sale del santuario, più ampie e ariose, per le confessioni; detergenti e volontari agli ingressi e San Gabriele nell’antico santuario piuttosto che in cripta. La prima domenica dopo il lockdown si è svolta nel migliore dei modi nel santuario di san Gabriele dove numerosi pellegrini, alcuni addirittura giunti in pullman, hanno potuto partecipare finalmente alla prima messa in presenza dopo mesi di celebrazioni in streaming.

L’orario stilato dal superiore locale, padre Dario Di Giosia, prevedeva sei messe che alla fine sono diventate sette per venire incontro ai fedeli che speravano di partecipare alle messe delle 11 e delle 16 e che, in alcuni casi, hanno dovuto optare per la messa successiva perché quella desiderata aveva ormai raggiunto il numero di ingressi fissato.

Certo, siamo lontani dalle 10 messe festive che normalmente venivano celebrate nel periodo estivo. E in questa fase in cui è necessario prevedere la igienizzazione dei locali dopo ogni celebrazione è difficile anche solo prevedere quando si potrà tornare a quella normalità. I fedeli, però, sembrano aver compreso e apprezzato lo sforzo fatto da superiore e comunità passionista.

Lo prova la spontaneità con cui i numerosi pellegrini in fila per entrare nell’antica basilica a visitare l’urna del santo, hanno assunto la distanza di sicurezza da chi precedeva. E questo benché il volontario fosse alla porta della Chiesa e non vi fossero, all’esterno, segnali visibili a delimitare la distanza sociale.

E una grande curiosità ha suscitato l’arrivo di un pullman di pellegrini dalla parrocchia della Madonna dei sette dolori di Pescara. Quando la sera prima si era sparsa la voce di questo pellegrinaggio qualche religioso aveva immaginato che sarebbero venute delle famiglie in auto. Invece, tra la sorpresa generale, erano in pullman. La signora Lorella, che ha organizzato il pellegrinaggio, ci tiene però a precisare: «In un pullman da 56 posti siamo saliti in 19 (20 con l’autista, ndr), così da poterci alternare per file e per posti e mantenere una distanza di sicurezza».

E mentre scattiamo una foto ricordo del primo pellegrinaggio in pullman dell’era post-covid19, qualcuno commenta: «Ci mancava troppo san Gabriele».

A questo punto c’è da scommettere che con l’imminente riapertura dei viaggi tra regioni e con l’avanzare della bella stagione, sempre più numerosi saranno i pellegrini che torneranno a far visita a san Gabriele. Altrettanto sicuramente, però, il santuario e i suoi religiosi, saranno pronti ad accogliere i fedeli nel migliore dei modi e nel pieno rispetto della sicurezza di tutti.

 

verso sg

fila per l’urna di san Gabriele

allemblea

l’assemblea e distanziamento

banchi

banchi con marcaposto

strisce

distanziometri per la comunione

 

Comments are closed.