Ciclista, Avezzano 6 maggio 1940 – 15 ottobre 2007. Non andiamo tanto dietro questa volta per raccontare un “personaggio” rimasto caro a chi ha seguito le sue imprese su due ruote e il suo modo di “comunicare” l’essere personaggio. Il “camoscio d’Abruzzo”, cosi fu ribattezzato dalla Gazzetta dello Sport che da sempre ha dato largo spazio al ciclismo, fu professionista dal 1960 al 1971, non di prima fascia per le vittorie nelle classiche e nelle gare a tappe, ma sicuramente capace di prendersi lo spazio sui media con intelligenza e scaltrezza. Era quasi ospite fisso del “Processo alla tappa”, ideato dal maestro di giornalismo Sergio Zavoli , che chiudeva ogni giorno il Giro d’Italia. Nella “gara in rosa” vinse otto tappe, oltre a un Giro della Lombardia e altre classiche. Genio e sregolatezza la sua vita, oggi raccontata da Federico Falcone per la collana Vite.
VITO TACCONE
