In 50 anni, la statistica parte dal 1970, ne sono stati uccisi 128 dall’uomo. Per salvare la specie il Wwf ha lanciato un progetto che prevede il raddoppio dei 50 esemplari rimasti. La proposta è quella di ampliare l’habitat oltre gli attuali confini del Parco d’Abruzzo, Molise e Lazio. Una popolazione esigua al limite del pericolo massimo che è quello dell’estinzione. Il progetto 2×50 prevede la creazione di corridoi ecologici, ponti “verdi” dove l’impatto con le infrastrutture stradali viene mitigato con controlli e segnali. Il progetto più ampio del Wwf Re Nature Italy prevede di creare, entro il 2030, il 30 per cento della superficie terrestre e marina protetta in maniera integrale. Un sogno? Probabilmente sì, visto che bisognerà combattere non poco contro le lobby del cemento che spesso vogliono limitare la protezione delle specie per costruire e antropizzare in nome della bellezza e della natura che di fatto è business. Da non sottovalutare la coscienza politica in generale che ha prodotto in questi decenni quelli che il Wwf chiama “parchi fantasma”. L’esempio viene dal delta del Po e dal Gennargentu in Sardegna, disegnati sulla carta ma ancora lontani dall’attuazione fattiva, quindi ancora senza regole..
SALVIAMO L’ORSO MARSICANO
