quel ragazzo apparso in sogno
Sono Teresa Loffrè e vivo a Terracina (Latina). Questa storia parte da una mia sofferenza fisica iniziata nel giugno 2010. Continue emorragie mi impedivano una vita normale. Indebolita fisicamente, ero spesso a letto e avevo anche problemi di intolleranza alle medicine che mi consigliavano un immediato intervento chirurgico. Ero depressa e, non vendendo vie di uscita, il mio stato psicologico era molto provato.
Un pomeriggio, mentre riposavo a letto, un giovane ragazzo mi venne in sogno: era circondato da una luce chiara, vestito di bianco puro, seduto su dei gradini sotto l’arco di una chiesa. Mi sorrideva e, tenendomi la mano, mi rassicurava. In quel momento il sogno fu interrotto da una visita di una mia amica. Ne parlai con lei ripetendole di non conoscere il volto del ragazzo. Dopo pochi giorni mi recai per un funerale nella chiesa di santa Maria Maggiore a Itri (Latina) quando mi ritrovai il volto sognato, apparteneva alla statua di san Gabriele dell’Addolorata, fino ad allora a me sconosciuto. Fui avvolta da una sensazione emozionante. Per saperne di più sul santo cercai sul sito internet. Nel frattempo stavo sempre meglio di salute (le emorragie erano finite) e pensai di partire per andare a ringraziare e pregare il santo.
L’11 settembre 2010 io e mio marito ci recammo al santuario e, dopo la visita, ci dirigemmo nel museo ex voto dove notammo una grande sfera di plexiglass quasi piena di biglietti che chiunque poteva lasciare per chiedere qualcosa al santo. Continuammo la visita, io pregai il santo anche per mio figlio che, pur laureato con il massimo dei voti, non riusciva a trovare lavoro ed era diventato nervoso. Trascorsi alcuni minuti nella stanza del santo, volevo lasciare anch’io un biglietto. Ma rimasi meravigliata quando nella sfera vidi un biglietto aperto con scritto “Aiuta mio figlio Luigi”. Chi l’aveva scritto? Per noi era un messaggio chiaro del santo.
La sera stessa sognai di ritrovarmi nella sala piena di persone che aspettavano qualcosa e improvvisamente mi si avvicina uno che mi sussurra: ”Sei venuta?”. Era la voce di san Gabriele, mi svegliai gioiosa raccontando l’accaduto a mio marito. Attualmente mio figlio lavora ed è sereno. Siccome sono una pittrice, ho realizzato un quadro che interpreta il mio sogno. Ti ringrazio san Gabriele, la nostra famiglia è tua, sei sempre con noi.