Patriota (Castilenti 1830 – Teramo 1898)
Vestì il saio francescano nel convento del suo paese. Buon oratore, fu mandato nelle varie parrocchie abruzzesi a difendere la Parola di Dio. Molto efficace nell’oratoria religiosa, spesso introduceva con passione argomentazioni favorevoli alla causa del Risorgimento. Durante una predica nella chiesa di San Flaviano a Giulianova, fu fatto scendere dal pulpito e arrestato perché si era permesso di parlare male dei Borboni. Rinchiuso in carcere, quando uscì si ritirò a Castilenti e si fece chiudere in una cella a pregare. All’arrivo dei piemontesi dichiarò che il saio che indossava non gli consentiva di operare vendette. Mantenne la promessa solo a metà, perché, salito su un asinello, si recò a Teramo, entrò nel Duomo e cantò il Te Deum di ringraziamento. Non fu interrotto, anche se non vi furono applausi, proibiti in un luogo sacro.