Come tutti non vedono l’ora di ripartire loro che possono essere definiti “artisti di strada”. Dietro il lavoro c’è un profondo studio per qualcosa che da sempre è attribuito al nostro Abruzzo: le pupazze. Veri e propri manichini di carta pesta poi dipinti con “improbabili” visi. Tutto ciò “condito” dalle “miccette” che nella notte, all’interno dell’aia illuminano qualcosa che piace a vecchi e bambini. Le pupazze hanno un’anima. Silvia Di Gregorio “francese” di Roio Piano indossa quel capolavoro in cartapesta, dando loro un’anima. “Prima del Covid avevamo coinvolto quasi tutti qui a Roio Piano – ci dice – laboratori curati dal mio compagno Massimo Piunti dove i bambini apprendevano l’arte di realizzare pupazze. E poi incontri con gli anziani che hanno in pratica fatto la sceneggiatura di un racconto con musica e balli che speriamo presto di presentare”.
LIBERA PUPAZZERIA
