LA CONFESSIONE E I NUOVI PECCATI INFORMATICI

Un corso di aggiornamento al santuario di san Gabriele al centro dell’attenzione della stampa INTERNAZIONALE   

Dall’americana CNN a Rete Globo (la principale tv brasiliana vista da oltre 140 milioni di spettatori), da Repubblica al FattoQuotidiano, dall’Ansa (la principale agenzia di stampa italianaa Avvenire, per non parlare dei tanti siti internet. Il corso sulle confessioni tenutosi al santuario di san Gabriele ai primi di febbraio ha interessato il mondo dei mass media a livello internazionale.

L’attenzione dei media si è concentrata soprattutto sui cosiddetti nuovi peccati informatici, ma la tematica è stata molto più vasta. Durante il corso, che aveva per tema “Il ministero della misericordia nel sacramento della penitenza”, si è parlato soprattutto di senso del peccato e del sacramento della penitenza, di perdono e indulgenza.

In particolare al centro c’è stata la tematica della misericordia, di grande attualità soprattutto in questo anno santo straordinario della misericordia voluto da papa Francesco. All’incontro, guidato da don Mauro Cozzoli, docente di teologia morale presso la Pontificia università lateranense di Roma, hanno partecipato cinquanta confessori, sia religiosi che sacerdoti diocesani, provenienti da varie parti d’Italia. Tra di essi c’erano anche alcuni missionari della misericordia che il papa ha inviato in tutto il mondo il 10 febbraio scorso con la facoltà di assolvere dai peccati riservati alla sede apostolica.

In particolare si è discusso dei peccati considerati da sempre gravi per la morale cristiana (omicidio, aborto, pedofilia, furto, bestemmia, eccetera), dei nuovi peccati sociali (tra i principali ci sono criminalità, corruzione, manipolazioni genetiche, esperimenti sulla persona, inquinamento ambientale, frode fiscale, sperequazioni sociali, ricchezza eccessiva)ma anche dei nuovi peccati informatici nell’epoca dei social media.

È stato ribadito che anche chi naviga in internet o invia email può commettere dei peccati. Si tratta dei cosiddetti nuovi peccati informatici. L’elenco dei nuovi peccati comprende gli abusi di chi usa le chat-line in maniera ingannevole, di chi approfitta di Facebook, Twitter, dei vari blog o di Youtube per commettere veri e propri reati di diffamazione o di cyberstalking (molestare una persona online).

C’è anche il caso di chi crea account sotto falso nome o di chi invia fake mail (email anonime o con indirizzo falsificato) anche per avere un vantaggio economico (truffe bancarie via internet) e di chi naviga nei siti pornografici. Ma tra i nuovi peccati sono da annoverare anche i numerosi casi di pirateria informatica (come chi usa programmi senza licenza, o scarica illegalmente musica e filmati tramite internet) e anche gli hacker che violano la privacy e la sicurezza di un sistema informatico.

 

L'ECO di San Gabriele
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