CASTELLI

Tra i borghi più belli d’Italia, buona ricettività turistica ha a due passi il santuario di San Gabriele. In una giornata, ma è bello alloggiare lì almeno per due giorni, soddisfi l’anima del credente con una visita al “santo giovane” e l’anima che viene accesa dall’arte della ceramica castellana. Ci sono luoghi che raccontano la storia dell’arte che si è sviluppata in seicento anni di ceramica. Uno di questi è la chiesa cinquecentesca di San Donato che Carlo Levi, di lui ci possiamo fidare, definì “la Cappella Sistina della maiolica”. Soffitto completamente maiolicato con 800 mattoni che dicono che l’arte è di casa nel paese. Interessante la visita delle botteghe. Un nome dovete segnarlo se vi recate a Castelli. È quello del maestro Vincenzo Di Simone che ha un forno di cottura che vive da seicento anni. Quando una manifestazione lo richiede il maestro Di Simone attrezza in piazza il “forno a respiro”. Inutile stare qui a spiegare il funzionamento più bello avere la fortuna di essere lì per ascoltare un pezzo di storia di ceramica castellana.

L'ECO di San Gabriele
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