ASSETATI DI VERITÀ E SPERANZA

La 44esima Tendopoli dei giovani (22-25 agosto scorsi), coincisa con il triduo e la festa di San Gabriele dell’Addolorata, è stata – come al solito – un’occasione di riflessione e preghiera, ma soprattutto di crescita e di confronto all’ombra del santo del sorriso. Il tema: La speranza cuore della tenda ha provocato i giovani, aiutati dai relatori e dagli ospiti, a riflettere sulla Speranza.

Padre Maurizio Patriciello, da Caivano, ha bombardato i giovani di provocazioni. Dove trovare la speranza, ad esempio, nei casi di GPA (gestazione per altri, ndr)? Se una donna ricca facesse GPA in favore di una donna povera, forse potrei crederci. La verità è che sono sempre donne in estrema povertà a vedersi costrette a rinunciare ai propri figli in favore di qualche coppia di ricchi che non potrebbe altrimenti averne.

Lorenzo Lattanzi, presidente di Aiart Marche, invece, ha invitato i giovani ad esercitare il dubbio per non cadere nei tranelli di una verità percepita che – per sua natura – non sarà mai più che uno scorcio di una verità più ampia. Quindi ha lanciato la sua provocazione rispetto all’uso degli strumenti digitali e della intelligenza artificiale domandando all’uditorio: Quando ci viene regalato un telefonino: è il telefono ad essere regalato a noi, o noi al telefono?

Siamo quindi immersi in una verità complessa in cui spesso si fatica a trovare le ragioni della speranza. Per cercare di dare risposta a questa fondamentale domanda don Cristiano Marcucci ha spiegato come la Speranza risieda nel fatto di sapersi amati.

Quest’anno tra i giovani della Tendopoli serpeggiava anche un grande timore. Qualcuno aveva ventilato che questa sarebbe stata l’ultima edizione. Padre Francesco Cordeschi, che lo scorso 10 agosto ha celebrato il 50 anniversario di sacerdozio, rispondendo alle nostre domande, ha detto chiaramente che ci aveva pensato ma che, vedere questi giovani così assetati di questa esperienza e impegnati in prima persona per garantire la riuscita, lo ha portato a riconsiderare questa possibilità: “Forse c’è da rinnovare un po’ le modalità – dice – ma affronteremo la questione a tempo opportuno”. E ha aggiunto: “Per il prossimo anno stiamo considerando la possibilità di farla a Roma per viver e insieme il Giubileo”.

L'ECO di San Gabriele
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